Il Tribunale dei Riesame di Catanzaro ha annullato la misura dell’interdizione dai pubblici uffici nei confronti di Massimo Scura, l’ex commissario ad acta per la sanità calabrese coinvolto nell’operazione “Sistema Cosenza”. Il manager era finito nell’inchiesta sui falsi bilanci dell’Asp di Cosenza risalenti agli anni 2024-2016 risultati falsi. Scura aveva dichiarato di non aver mai visto quei bilanci.
“Sistema Cosenza”
“Sistema Cosenza”
Le indagini hanno consentito di far luce sulle dinamiche sottostanti la falsificazione dei bilanci consuntivi dell’Asp di Cosenza nel triennio 2015-2017, fornendo una rappresentazione della realtà economico-patrimoniale, già di per sé caratterizzata da cronici e consistenti disavanzi, più edulcorata di quanto non fosse, con lo scopo conclamato di riportare perdite di esercizio di gran lunga inferiori a quelle effettive e consentire così un allineamento posticcio dei dati contabili dell’azienda sanitaria cosentina a quelli del bilancio preventivo regionale, che consolida i dati di bilancio di tutte le aziende sanitarie calabresi. Nel corso delle investigazioni, i finanzieri hanno anche ricostruito come le assegnazioni di importanti incarichi dirigenziali, dissimulate sotto forma di procedure apparentemente rispettose dei principi di legalità e trasparenza, siano in realtà avvenute in violazione dei più elementari principi normativi in materia, abusando del proprio ufficio. I casi più eclatanti hanno riguardato la formulazione di delibere assunzionali nelle quali i requisiti di partecipazione venivano predeterminati sulla scorta di interpretazioni personalistiche dei vigenti criteri fissati dalle leggi e dalla contrattazione collettiva, in funzione dei titoli e dei curricula degli aspiranti in un’ottica marcatamente clientelare.
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