di Gabriella Passariello- Certificati di malattia fasulli per giustificare le proprie assenze dal luogo di lavoro, come “atto ritorsivo” nei confronti dell’Asp di Catanzaro che aveva sospeso loro le indennità aggiuntive. Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta “Moliere” del sostituto procuratore Graziella Viscomi sui medici del 118, del Pronto soccorso del comprensorio Catanzarese che aveva portato l’8 maggio 2020 la Guardia di finanza a notificare un ordine di esibizione nei confronti di 21 sanitari. Ma il numero degli indagati è raddoppiato, finendo nel calderone anche medici di base e di Guardia medica: adesso sono in 42 i camici bianchi nel mirino della Procura, nei confronti dei quali si ipotizzano a vario titolo i reati di truffa e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
I nomi di tutti gli indagati
I nomi di tutti gli indagati
Sotto inchiesta Adele Antonini, 57 anni, di Catanzaro; Aristide Anfosso, 68 anni, di Catanzaro; Antonia Arabia, 58 anni, di Girifalco; Caterina Biamonte, 57 anni, di Catanzaro; Elisabetta Burdino, 59 anni, di Girifalco; Paolo Canino, 57 anni, Catanzaro, Rosetta Caristo, 65 anni, di Petrizzi; Grazia Polsia Caserta, 56 anni, di Catanzaro; Eliseo Ciccone, 78 anni, di Catanzaro; Maria Giovanna Costanzo, 41 anni, di Lamezia, Alessandro De Rosi, 58 anni, di Lamezia; Michele Di Cello, 68 anni, di Lamezia; Giuseppe Foderaro, 62 anni, Sorradile; Maria Rita Foresta, 56 anni, di Soverato; Pasqualina Gargiulo, 77 anni, di Catanzaro; Teresa Grillo, 62 anni, di Catanzaro; Maria Grillone, 58 anni, di Soverato; Marcello Costantino Laface, 61 anni, di Fossato Serralta; Vincenzo Lentini, 63 anni, di Badolato, Anna Leuzzi; 66 anni, di Badolato; Emilio Leuzzi, 61 anni, di Badolato; Lucia Antonia Lucano, 62 anni, di Simeri Crichi; Emma Loiero, 56 anni, di Catanzaro; Francesco Lupia, 58 anni, di Catanzaro; Francesco Mazza, 66 anni, di Carlopoli; Rosina Palermo 58 anni, di Mottafallone; Giuseppe Parentela, 63 anni, di Catanzaro; Luigi Puccio, 66 anni, di Catanzaro; Francesco Romano, 69 anni, di Catanzaro; Antonio Mario Putortì, 61 anni, di Catanzaro; Antonio Sacco, 41 anni, di Siracusa; Vincenzo Sacco, 74 anni, di Catanzaro; Antonio Scerra, 61 anni, di Catanzaro; Antonio Scuteri, 61 anni, di Soverato; Antonio Severini, 63 anni, di Squillace; Antonino Simio, 65 anni, di Catanzaro; Samuel Staglianò, 34 anni, Satriano; Angela Stranieri, 41 anni, di Girifalco; Domenico Alberto Tavano, 68 anni, di Catanzaro; Teresa Tropea, 67 anni, di Soverato; Vittorio Ventura, 70 anni, di Carlopoli e Bruno Giuseppe Viscomi, 66 anni, Isca sullo Ionio.
Le ritorsioni nei confronti dell’Asp
Avrebbero simulato una malattia di massa concordata, con la complicità dei medici di base, senza sottoporre a visita i pazienti e comunque in un assenza di uno stato di malattia invalidante. L’ obiettivo? Secondo le ipotesi accusatorie vendicarsi contro l’Azienda provinciale di Catanzaro, che a seguito della determinazione della Commissione prefettizia aveva effettuato il taglio delle indennità aggiuntive ai medici del 118, sospendendone con decreto la relativa erogazione e richiesto il rimborso con trattenuta sullo stipendio dell’indennità aggiuntiva percepita nei periodi di festività e ferie. I medici avrebbero così conseguito un ingiusto profitto pari alla retribuzione percepita nel periodo di malattia, determinando una “comorbilità” che avrebbe messo a rischio la funzionalità del 118.
Il collegio difensivo
Fin qui le ipotesi di accusa, che gli avvocati difensori, (nel cui collegio compaiono i nomi dei legali Vincenzo Varano, Francesco Iacopino, Gregorio Viscomi, Federico Sapia, Orlando Sapia, Ferdinando Scalamandrè, Armando Scarpino, Nunzio Raimondi e Nicola Loiero), tenteranno di smontare.
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