Falso invalido e spacciatore, arrestato 44enne nel Cosentino (VIDEO)

I carabinieri di Cosenza hanno arrestato un uomo 44enne del Cosentino, già noto alle forze dell’ordine, con le accuse di truffa continuata aggravata nei confronti dell’Inps e del Sistema sanitario nazionale, falsità in atto pubblico per induzione in errore dei pubblici ufficiali e detenzione illecita di farmaci contenenti sostanze di natura stupefacente, in parte destinati alla cessione a terzi.

Le indagini

Le indagini

Dalle indagini è emersa una macroscopica divergenza tra le condizioni di salute mostrate dall’uomo (invalido riconosciuto al 100% per problemi di deambulazione) e quanto risultante dai provvedimenti medico-legali, sulla scorta dei quali l’Inps di Cosenza ha poi erogato le prestazioni di natura assistenziale. Sottoposto ad accertamenti più specifici ed accertamenti diagnostici, l’uomo è staato definito un acuto simulatore.

Prima ancora di arrivare alla perizia tecnica, i carabinieri sono riusciti a comprovare in maniera certa la simulazione portando al vaglio dell’autorità giudiziaria una serie di elementi di prova, prendendo le mosse dalle dichiarazioni rese dalla moglie convivente, la quale, nel denunciare i maltrattamenti subiti dal 44enne, ammetteva che all’interno dell’abitazione il marito non aveva mai fatto uso di ausili ortopedici, muovendosi liberamente, come chiaramente desumibile da alcuni filmati. Dal 2015 ad oggi l’interessato, come calcolato nel corso dell’indagine, ha percepito indebiti trattamenti pensionistici e per indennità di accompagnamento pari a quasi 60.000 euro.

Ottenuto il riconoscimento dell’invalidità civile, lo stesso poteva così porre in essere un’ulteriore truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, inducendo in errore anche il proprio medico di base, dal quale si faceva prescrivere numerose ricette aventi ad oggetto la dispensazione di farmaci contenenti sostanza stupefacente del tipo Fentanpl, sotto forma di cerotti medici, per alleviare il dolore sofferto a causa delle simulate patologie. Per smascherare anche queste condotte, ai carabinieri di Torano Castello si sono affiancati i militari del Nas di Cosenza, i quali hanno documentato, attraverso mirati controlli in banca dati, che il piano terapeutico sulla scorta del quale venivano prescritti i farmaci in realtà non era mai stato adottato dalle autorità sanitarie competenti.

Costi a carico del Sistema sanitario regionale

Per altro, quasi 1.300 prescrizioni mediche esoneravano il “paziente” dal pagamento del ticket, con totale gratuità dell’erogazione e costi a carico esclusivamente del Sistema sanitario regionale per un ammontare complessivo quantificato in oltre 82.000 euro. Infine, dopo aver ottenuto le prescrizioni riguardanti l’assunzione del farmaco antidolorifico, lo stesso si recava in varie farmacie della provincia per ritirarne le confezioni poi cedeva, dietro compenso in denaro, tali cerotti ad alcuni assuntori dell’hinterland bruzio. Per questi motivi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso nei confronti dell’uomo misura cautelare degli arresti domiciliari, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per equivalente fino alla somma di circa 142.000 euro.

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