Non passibili di condanna “per errore sul fatto che costituisce il reato”. Questo è il motivo per cui due giovani, entrambi di 19 anni al momento dei fatti, sono stati assolti dall’accusa di aver commesso una violenza sessuale di gruppo ai danni di una coetanea durante una festa nella provincia di Firenze. Il resoconto proviene dal giornale Il Tirreno, che dettaglia come la presunta vittima avesse già avuto interazioni con uno dei giovani imputati, persino in presenza di altre persone: questa situazione ha portato i due ragazzi a dare per scontato il consenso della giovane in un momento in cui lei, influenzata dall’alcol e dallo stato mentale, non poteva manifestare in modo chiaro la sua volontà.
Le motivazioni dell’assoluzione
Le motivazioni dell’assoluzione
Il giudice, riguardo all’errore di percezione del consenso da parte della ragazza di 18 anni, spiega che “non essendo il delitto di violenza sessuale punito a titolo di colpa, non può essere considerato rilevante ai fini di una residua affermazione di responsabilità penale”. Questa “percezione erronea”, secondo il giudice, “sebbene non elimini l’esistenza oggettiva di un atto di violenza sessuale, ne impedisce la rilevanza penale”.
Secondo quanto riferito da Il Tirreno, il magistrato ha però evidenziato come i due imputati siano “condizionati da un’inammissibile concezione pornografica delle loro relazioni con il genere femminile, forse derivante di un deficit educativo e comunque frutto di una concezione assai distorta del sesso”.
Gli eventi per cui i due ragazzi di 19 anni erano stati accusati risalgono a marzo, in occasione di una festa tenutasi in una casa nella zona di Firenze. Le ragioni alla base della sentenza sono state divulgate solo nei giorni recenti. Durante l’incidente di quella sera, era coinvolto anche un minore, che è stato oggetto di un diverso procedimento e ha ricevuto la possibilità di sottoporsi a un percorso di verifica.