Ma veramente Abramo credeva nella possibilità di portare l’Accademia di Belle Arti nell’ex Educandato? La solita e servile nota del consigliere Consolante, chiamato a firmare comunicati confezionati da altri, ci permette di puntualizzare questo aspetto.
Ebbene, da quello che ci risulta, il sindaco intendeva usare quell’immobile per uso uffici e aveva già predisposto di spostare nell’ex Educandato gli assessorati che hanno sede nel Palazzo ex Catasto. Ci sarebbe stata più di una riunione e si era perfino arrivati a studiare le piantine dell’edificio.
Ebbene, da quello che ci risulta, il sindaco intendeva usare quell’immobile per uso uffici e aveva già predisposto di spostare nell’ex Educandato gli assessorati che hanno sede nel Palazzo ex Catasto. Ci sarebbe stata più di una riunione e si era perfino arrivati a studiare le piantine dell’edificio.
A completare la grande “visione culturale” del sindaco, l’assessorato all’igiene doveva essere spostato nell’altro edifico storico, l’ex Rossi.
Cosa poi sia successo non lo sappiamo, di certo sappiamo che attraverso il nostro capogruppo abbiamo svolto il ruolo di pungolo perché si realizzasse la soluzione migliore. Sicuramente, il vincolo “Fabbrica della creatività” imposto dalla Regione ha evitato che Abramo consumasse il “delitto” di trasformare un edificio storico in un ufficio.
Abramo è un Attila e va fermato, come orgogliosamente ha fatto la professoressa Teti che gli ha impedito di distruggere la storica scuola della Maddalena per farne abitazioni civili.
Tralasciamo il fatto che il sindaco, con il suo consueto garbo istituzionale, evita sempre di ringraziare chi queste opere ha ideato, progettato e finanziato, nel caso dell’ex Educandato il sindaco Rosario Olivo e il dirigente arch. Biagio Cantisani.
Considerato quale era il vero piano di Abramo per l’ex Educandato, fanno veramente ridere le sue dichiarazioni di plauso.