Fare per Catanzaro: il voto in Europa visto dal capoluogo di regione

“A poco più di 24 ore dalla chiusura dei seggi crediamo che una disamina del voto sia quasi d’obbligo per le varie chiavi di lettura che si possono dare al risultato elettorale soprattutto se si prova a fare un’analisi su più livelli primo fra tutti quello europeo.

Lo afferma in una nota il Direttivo di Fare per Catanzaro.

Lo afferma in una nota il Direttivo di Fare per Catanzaro.

E’ vero che le forze sovraniste non hanno invaso il parlamento europeo ma è altrettanto vero che hanno ottenuto una percentuale di consensi (24%) che sembrava impensabile fino a qualche tempo fa. Si è delineato un Parlamento europeo in cui prevalgono le forze moderate e liberali e con una forte rappresentanza dei Verdi, che in Italia non superano neanche la soglia di sbarramento. Ma le forze di destra, estremiste, populiste e sovraniste in Europa sono una realtà che non va sottovalutata. Un cambiamento di questa Europa è necessario ma la soluzione non può essere lo scontro duro e l’alzata di barriere, è necessario per l’Italia riacquistare autorevolezza piuttosto che limitarsi ad affermazioni che a volte fanno più male che bene.

Tornando in Italia, gli esiti del voto europeo ci restituiscono un Paese che si nutre di ideologie “mordi e fuggi”, che conferma la grande difficoltà dei partiti tradizionali ad ottenere consensi importanti e che, sempre più impoverito e deluso, si lascia attrarre da chi ha trovato un modo di comunicare, che può piacere o meno, ma che ai fini elettorali si trasforma in un canto delle sirene conun forte impatto in chi lo ascolta. E proprio come il canto delle sirene l’approccio comunicativo di Salvini, che si conferma leader indiscusso a livello nazionale, sembra quasi voler provare a se stesso, e ai suoi avversari politici, quanto l’elettore non sia in grado di resistere al suo canto ammaliatore.

Il dato del voto europeo in Italia ci dice, altresì, che rispetto a qualche tempo fa gli equilibri politici sono più instabili in quanto il consenso è molto più “volatile” che in passato e l’elettore non è più guidato da un’ideologia partitica forte e insuperabile ma da una generale spinta al cambiamento, pronto a dare fiducia a quanti si professano gli scardinatori del sistema. Si potrebbe affermare che si tratta, in pratica, di un consenso espresso più contro un sistema consolidato che a favore di questo o quel partito o movimento.

L’emorragia di consensi del M5S, dopo il grande risultato delle politiche di marzo 2018, sembrerebbe confermare questo trend di “schizofrenia” elettorale nel senso che fin quando il movimento era visto come unica alternativa al sistema otteneva largo consenso mentre una volta messi alla prova pagano lo scotto di essere parte integrante del sistema stesso.

A fronte di una crisi di ideologia fa da contraltare quella che sembra essere una nuova identità del nostro Paese se si considera che il centrodestra mette insieme la maggioranza dei consensi e che vede crescere le forze più a destra di Forza Italia.

Sul fronte opposto un PD che rialza la testa ma che ancora ha tanto da lavorare ma che, proprio per il valzer dei consensi, non dovrebbe demordere sulla strada della ricostruzione di un partito che deve ritrovare la sua identità. Guai a pensare che il peggio è passato!

E, tornando tra le mura domestiche, non ci resta che guardare ai risultati del voto nella nostra città che ha confermato il trend regionale con il M5S al primo posto di gradimento e, quindi, in controtendenza con il dato nazionale. Ma a dire il vero in tutta la circoscrizione Italia Meridionale i pentastellati battono la Lega forse non tanto per dare un voto di protesta quanto per il tanto discusso Reddito di cittadinanza. Facile, dunque, comprendere per chi la politica la fa, ma anche per chi la osserva con occhi attenti, la labilità del consenso.

Ma ciò che stride fortemente è la sconfitta che gli elettori hanno determinato per il partito che sostiene il Sindaco Abramo che è, al contempo, il Presidente della Provincia. Si potrebbe obiettare che non si può fare un parallelo tra il voto delle amministrative e quello delle europee, ma è palese che ogni tornata elettorale serve per misurare i consensi. E la risposta della provincia di Catanzaro è chiara. Crediamo che il risultato sia stato determinato anche dalla totale incapacità dimostrata nell’amministrare la nostra città. Da questo bisogna ripartire attraverso proposte concrete di cambiamento, bisogna abbandonare le logiche clientelari e riavvicinare le persone alla politica. Ed è questo l’impegno che il nostro movimento continua a mettere in campo ogni giorno attraverso l’attività del gruppo consiliare, del direttivo e con la partecipazione di tutti gli aderenti”.

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