‘FarexLido’: “Sindaco faccia chiarezza su depuratore”

“La questione del depuratore di Catanzaro è talmente complessa e intricata che si  potrebbe scrivere un romanzo a tinte fosche con “puzza”(qualora si potesse sentire sfogliando un libro) di sottofondo. I troppi rinvii, le occasioni e i finanziamenti persi per dotare la città Capoluogo di Regione e il suo hinterland di un depuratore al passo con i tempi, rischiano di alimentare il tarlo del sospetto che a qualcuno conviene mantenere questa situazione incresciosa con puzza incorporata”. Lo afferma in una nota l’associazione “FarexLido”.

“Non è possibile che ogni anno ci troviamo nelle stesse identiche condizioni. A memoria d’uomo, infatti, si ricorda il nauseabondo odore al quadrivio Nalini, sin da quando non esisteva il sottopassaggio e al suo posto c’erano i semafori che creavano lunghissime code. Per noi cresciuti nei mitici anni ottanta andare al mare significava estenuanti file nel cuore del caldo e l’inconfondibile profumo di fogna misto a… (meglio non specificare). A distanza di 40 anni nulla è cambiato. Tutto è rimasto immutato, puzza compresa. E, ovviamente, tutto questo potrebbe compromettere seriamente la stagione turistica non solo di Catanzaro ma anche dei comuni rivieraschi contigui. Perché se la puzza si sente ma non si vede, l’acqua lurida sversata in mare si vede e rischia di provocare danni alla salute dei cittadini. A tal fine ci chiediamo e chiediamo al Sindaco di fare immediatamente chiarezza su quanto giustamente denunciato dal consigliere comunale Eugenio Riccio relativamente al clamoroso ritardo (un anno), da parte della burocrazia comunale, nell’espletare la gara per lo “smaltimento” dei fanghi in eccesso rispetto alle quantità previste dal capitolato ed a carico della impresa che gestisce il depuratore. Se vi è colpa in assoluto da parte della burocrazia per la mancata programmazione della gestione e della manutenzione del depuratore e per aver creato con tanta e tale “negligenza” una vera e propria emergenza “ambientale” non vi è dubbio alcuno che altrettante colpe e responsabilità siano da ascrivere all’assessore ai lavori pubblici Longo per non aver “vigilato” e comunque per aver tradito la fiducia del sindaco.

“Non è possibile che ogni anno ci troviamo nelle stesse identiche condizioni. A memoria d’uomo, infatti, si ricorda il nauseabondo odore al quadrivio Nalini, sin da quando non esisteva il sottopassaggio e al suo posto c’erano i semafori che creavano lunghissime code. Per noi cresciuti nei mitici anni ottanta andare al mare significava estenuanti file nel cuore del caldo e l’inconfondibile profumo di fogna misto a… (meglio non specificare). A distanza di 40 anni nulla è cambiato. Tutto è rimasto immutato, puzza compresa. E, ovviamente, tutto questo potrebbe compromettere seriamente la stagione turistica non solo di Catanzaro ma anche dei comuni rivieraschi contigui. Perché se la puzza si sente ma non si vede, l’acqua lurida sversata in mare si vede e rischia di provocare danni alla salute dei cittadini. A tal fine ci chiediamo e chiediamo al Sindaco di fare immediatamente chiarezza su quanto giustamente denunciato dal consigliere comunale Eugenio Riccio relativamente al clamoroso ritardo (un anno), da parte della burocrazia comunale, nell’espletare la gara per lo “smaltimento” dei fanghi in eccesso rispetto alle quantità previste dal capitolato ed a carico della impresa che gestisce il depuratore. Se vi è colpa in assoluto da parte della burocrazia per la mancata programmazione della gestione e della manutenzione del depuratore e per aver creato con tanta e tale “negligenza” una vera e propria emergenza “ambientale” non vi è dubbio alcuno che altrettante colpe e responsabilità siano da ascrivere all’assessore ai lavori pubblici Longo per non aver “vigilato” e comunque per aver tradito la fiducia del sindaco.

Chieda scusa il sindaco ai cittadini e faccia chiarezza adottando tutti i provvedimenti del caso. Perchè una cosa deve essere chiara a tutti: chi sta zitto è complice !!!”.

Redazione Calabria 7

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