di Mimmo Famularo – E’ apparso visibilmente scosso Domenico Tallini all’uscita dagli uffici del Tribunale di Catanzaro dove per quattro lunghe ore si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Da venerdì scorso il politico catanzarese è agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso dopo essere rimasto coinvolto nell’inchiesta “Farmabusiness”. Assistito dal suo avvocato Enzo Ioppoli, l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria non è rimasto in silenzio e non si è avvalso della facoltà di rispondere. Ha parlato e ha risposto alle domande del gip che ha firmato l’ordinanza Giulio De Gregorio e a quelle del procuratore aggiunto Capomolla e del sostituto procuratore Guarascio che invece hanno coordinato le indagini della Dda che hanno portato all’arresto di 19 persone.
di Mimmo Famularo – E’ apparso visibilmente scosso Domenico Tallini all’uscita dagli uffici del Tribunale di Catanzaro dove per quattro lunghe ore si è sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Da venerdì scorso il politico catanzarese è agli arresti domiciliari con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso dopo essere rimasto coinvolto nell’inchiesta “Farmabusiness”. Assistito dal suo avvocato Enzo Ioppoli, l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria non è rimasto in silenzio e non si è avvalso della facoltà di rispondere. Ha parlato e ha risposto alle domande del gip che ha firmato l’ordinanza Giulio De Gregorio e a quelle del procuratore aggiunto Capomolla e del sostituto procuratore Guarascio che invece hanno coordinato le indagini della Dda che hanno portato all’arresto di 19 persone.
La difesa di Tallini
Tallini era arrivato a Palazzo Ferlaino, sede del Tribunale di Catanzaro, poco prima delle 15 al fianco del suo avvocato e con una borsa in mano. E’ uscito per tornare a casa dove si trova ai domiciliari poco dopo le 19 quando già era calato il buio. Da quanto è emerso l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria ha fermamente respinto tutte le accuse ipotizzate nei suoi confronti. Davanti al flash dei fotografi e alle luci delle telecamere ha cercato di coprirsi il volto per non essere inquadrato. Poi si è infilato in auto e ha fatto perdere le proprie tracce senza proferire parola. I riflettori sono stati puntati sul suo legale, l’avvocato Enzo Ioppoli che ha così sintetizzato il lungo interrogatorio del suo assistito: “Si è dichiarato estraneo alle accuse. Nella sua lunga carriera politica non ha mai avuto rapporti con la criminalità organizzata altrimenti non avrebbe mai raggiunto le cariche che ha ricoperto. Ha escluso nel modo assoluto ogni legame con ambienti della ‘ndrangheta dalla quale è sempre stato lontano e anzi durante l’interrogatorio ha detto che la criminalità organizzata è la causa principale dei problemi di questa martoriata terra di Calabria”.
Si è quindi protratto più di 4 ore l’interrogatorio di garanzia del Consigliere Regionale Domenico Tallini, innanzi al gip di Catanzaro, durante le quali è stato sottoposto ad una serie di domande da parte del Giudice, dei Pubblici Ministeri presenti e del suo difensore. “Tallini – come riporta una nota del suo avvocato Vincenzo Ioppoli – ha risposto a tutte le domande, offrendo al Giudice la propria versione dei fatti in modo particolareggiato, anche attraverso precisi riferimenti temporali e documentali per contrastare l’ipotesi accusatoria. Tallini ha escluso categoricamente di avere avuto rapporti, di qualsiasi natura, con la criminalità organizzata e, in particolare, ha escluso la sua consapevolezza in ordine al coinvolgimento di famiglie mafiose nell’iniziativa imprenditoriale Farma Italia. L’indagato ha riferito di essersi interessato a tale iniziativa in quanto gli è stata illustrata da persone che riteneva affidabili e competenti e, inoltre, perché riteneva il progetto interessante per la ricaduta che avrebbe potuto avere nel territorio calabrese sul piano occupazionale. Tallini ha spiegato, non senza momenti di commozione, come è nato il coinvolgimento del figlio Giuseppe il quale ha continuato a lavorare nella società Farmaeko anche quando ormai lui voleva che smettesse a causa degli scarsi risultati conseguiti che hanno richiesto cospicui apporti economici del figlio. Quanto all’appoggio elettorale – conclude Ioppoli – da parte di esponenti della criminalità organizzata, al di là delle millanterie, Tallini ha dimostrato, fornendo anche i nomi di tutte le persone che lo hanno sostenuto nel circondario crotonese durante le competizioni elettorali, di non aver mai né chiesto, né ricevuto alcun appoggio da associazioni criminali, potendo contare, invece, sui molti voti di tanti sostenitori che lo hanno sempre apprezzato e stimato durante la sua lunga attività politica”.
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