Fase 2, il futuro dell’Italia (e degli italiani) dipende dall’indice R0

L’indice R0 («erre con zero») sarà decisivo nella fase 2 che inizierà dal prossimo 4 maggio. l’Italia, seppur a fatica, sta tentando di mettersi nuovamente in moto dopo la prima parte dell’anno caratterizzata dal Coronavirus. E, in tal senso, l’R0 avrà un ruolo fondamentale.

Direttamente dal sito dell’Iss si legge che l’indice R0 (attualmente tra lo 0,5 e lo 0,7) è “Un parametro importante in un’epidemia di una malattia infettiva è il cosiddetto R0 ovvero il “numero di riproduzione di base” che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente. Questo parametro misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva.In altre parole se l’R0 di una malattia infettiva è circa 2, significa che in media un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore di R0 e tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. Se invece il valore di R0 fosse inferiore ad 1 ciò significa che l’epidemia può essere contenuta”. Un parametro fondamentale, dunque, da tenere in considerazione per la ripresa del Paese sotto l’aspetto sanitario ed economico che sarà monitorato ogni 15 giorni. Infatti, per volere del governo, se l’indice R0 dovesse essere superiore a 1, una nuova chiusura dell’Italia sarebbe inevitabile. Al contrario, se l’R0 diminuisse (avvicinandosi sempre più allo 0) ci sarebbero meno misure restrittive. In sintesi: più positivi, più restrizioni. Meno malati, meno restrizioni. Le Regioni, su questo punto, avranno un ruolo importantissimo. Ogni giorno, come scritto in precedenza, le stesse dovranno fornire tutti i dati al governo, proprio come ha confermato il premier Conte. Se ci saranno situazioni critiche Palazzo Chigi interverrà con chiusure circoscritte. Dunque, occhio alle cosiddette “soglie sentinelle” (che a breve saranno indicate dal ministro della Salute) legate all’indice R0 e alla capacità di accoglienza da parte dei Covid Hospital. In caso di numeri alti, spazio a un nuovo lockdown. (m.b)

Direttamente dal sito dell’Iss si legge che l’indice R0 (attualmente tra lo 0,5 e lo 0,7) è “Un parametro importante in un’epidemia di una malattia infettiva è il cosiddetto R0 ovvero il “numero di riproduzione di base” che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile cioè mai venuta a contatto con il nuovo patogeno emergente. Questo parametro misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva.In altre parole se l’R0 di una malattia infettiva è circa 2, significa che in media un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore di R0 e tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. Se invece il valore di R0 fosse inferiore ad 1 ciò significa che l’epidemia può essere contenuta”. Un parametro fondamentale, dunque, da tenere in considerazione per la ripresa del Paese sotto l’aspetto sanitario ed economico che sarà monitorato ogni 15 giorni. Infatti, per volere del governo, se l’indice R0 dovesse essere superiore a 1, una nuova chiusura dell’Italia sarebbe inevitabile. Al contrario, se l’R0 diminuisse (avvicinandosi sempre più allo 0) ci sarebbero meno misure restrittive. In sintesi: più positivi, più restrizioni. Meno malati, meno restrizioni. Le Regioni, su questo punto, avranno un ruolo importantissimo. Ogni giorno, come scritto in precedenza, le stesse dovranno fornire tutti i dati al governo, proprio come ha confermato il premier Conte. Se ci saranno situazioni critiche Palazzo Chigi interverrà con chiusure circoscritte. Dunque, occhio alle cosiddette “soglie sentinelle” (che a breve saranno indicate dal ministro della Salute) legate all’indice R0 e alla capacità di accoglienza da parte dei Covid Hospital. In caso di numeri alti, spazio a un nuovo lockdown. (m.b)
Redazione Calabria 7

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