Fase 2, le regole per andare al mare nelle spiagge libere

Con l’estate ormai alle porte e con la voglia degli italiani di assaporare nuovamente il sapore della normalità, il governo sta pensando ad alcune norme per permettere alla popolazione di andare in vacanza in totale sicurezza nella Fase 2.

Il Comitato tecnico scientifico, sulla questione ha stilato le linee guida per i prossimi giorni. Si va dalla distanza minima di 10 metri tra ombrelloni, all’interno delle spiagge private, al controllo serrato dei comuni (tramite pattugliamenti continui nelle spiagge libere). Su questo punto si sta pensando ad un’app in grado di prenotare il posto sulla spiaggia libera, ovviamente in maniera gratuita. All’interno degli hotel, poi, saranno probabilmente banditi i buffet per evitare ogni forma di assembramento. Come riporta “Repubblica”, inoltre, si sta pensando al test sierologico da effettuare sui turisti che si recheranno nelle varie regioni. Il controllo sarebbe effettuato una settimana prima della partenza dello stesso turista. Dal ministero della Salute, però, arrivano smentite su questa ipotesi: “Il test sierologico non ha valore diagnostico. Nel momento in cui viene confermata positività è necessario un tampone per confermarla”. Tuttavia, se entro il 18 maggio non ci sarà nessuna linea guida le regioni, soprattutto quelle a rischio contagio, potrebbero puntare sul test sierologico per affollare di vacanzieri i propri territori.

Il Comitato tecnico scientifico, sulla questione ha stilato le linee guida per i prossimi giorni. Si va dalla distanza minima di 10 metri tra ombrelloni, all’interno delle spiagge private, al controllo serrato dei comuni (tramite pattugliamenti continui nelle spiagge libere). Su questo punto si sta pensando ad un’app in grado di prenotare il posto sulla spiaggia libera, ovviamente in maniera gratuita. All’interno degli hotel, poi, saranno probabilmente banditi i buffet per evitare ogni forma di assembramento. Come riporta “Repubblica”, inoltre, si sta pensando al test sierologico da effettuare sui turisti che si recheranno nelle varie regioni. Il controllo sarebbe effettuato una settimana prima della partenza dello stesso turista. Dal ministero della Salute, però, arrivano smentite su questa ipotesi: “Il test sierologico non ha valore diagnostico. Nel momento in cui viene confermata positività è necessario un tampone per confermarla”. Tuttavia, se entro il 18 maggio non ci sarà nessuna linea guida le regioni, soprattutto quelle a rischio contagio, potrebbero puntare sul test sierologico per affollare di vacanzieri i propri territori.
Redazione Calabria 7

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