Fase 2: Pd, “Giunta Santelli fa solo assistenzialismo”

pd cosenza

“Non c’è niente di più pericoloso in politica che distribuire, in momenti di assoluta crisi per il sistema delle imprese e delle professioni, risorse pubbliche in maniera indiscriminata, senza alcuna concertazione sociale e senza la minima progettualità. Non lo diciamo noi, ma le tante prese di posizioni a cui stiamo assistendo, a partire dalla forte denuncia delle associazioni degli artigiani”.

Lo afferma il gruppo del Pd in Consiglio regionale con riferimento al piano “Riparti Calabria” presentato ieri dalla Giunta Santelli. In una nota congiunta, il capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua,e i consiglieri regionali Carlo Guccione, Nicola Irto, Libero Notarangelo e Luigi Tassone sostengono che “per fronteggiare le difficoltà la Giunta regionale ha scelto la via della peggiore politica assistenzialista. D’altronde, a cinque mesi dal voto, come si possono ottimizzare le risorse indirizzandole alla tutela del sistema produttivo, se ancora il presidente della Regione, violando Statuto e Regolamento, non trova il modo di illustrare in Consiglio regionale le linee programmatiche? Gli interventi di soccorso economico vengono inopinatamente spacciati dall’esecutivo Santelli come provvedimenti frutto di originale intelligenza politica: in realtà – dice il gruppo del Pd – a meno di 24 ore dagli annunci, sono già stati pesantemente censurati dalle categorie produttive, dalle forze sociali e dal mondo associazionistico”. Secondo il gruppo del Pd alla Regione “il ‘Riparti Calabria’, per esempio, è costellato di intralci burocratici, come i carichi esattoriali scaduti, il vincolo del fatturato, il Durc, la richiesta certificazione di un professionista circa l’emergenza liquidità causa Covid-19, e suscita serie perplessità la presenza di Arcea. In un frangente come questo – continuano Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone – la Giunta regionale, inoltre, seguita incredibilmente a rifiutare il coinvolgimento del Consiglio regionale e dell’opposizione. Arroccata nella Cittadella, la Giunta, rifiutando l’ascolto della società calabrese, ritiene di poter andare avanti coprendo le litigiosità interne che stanno paralizzando la Regione attraverso scelte connotate da improvvisazione e superficialità. Si tratta di un protagonismo buono per avere visibilità mediatica ma che, fondato sulla nullità progettuale, non promette nulla di buono per la Calabria”. A parere del gruppo Pd “la Calabria ha bisogno di una politica che faccia scelte magari difficili ma imprescindibili, se si vuole evitare di disperdere le risorse pubbliche in un indistinto calderone assistenziale e clientelare.  Si tratta di un compito che, però la Giunta regionale non ha il coraggio politico di adempiere, preferendo vivere alla giornata. Perciò, ancora una volta, auspichiamo che Santelli smetta di muoversi in piena solitudine e venga in Consiglio a dirci se ha una strategia per la Calabria”.

Lo afferma il gruppo del Pd in Consiglio regionale con riferimento al piano “Riparti Calabria” presentato ieri dalla Giunta Santelli. In una nota congiunta, il capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua,e i consiglieri regionali Carlo Guccione, Nicola Irto, Libero Notarangelo e Luigi Tassone sostengono che “per fronteggiare le difficoltà la Giunta regionale ha scelto la via della peggiore politica assistenzialista. D’altronde, a cinque mesi dal voto, come si possono ottimizzare le risorse indirizzandole alla tutela del sistema produttivo, se ancora il presidente della Regione, violando Statuto e Regolamento, non trova il modo di illustrare in Consiglio regionale le linee programmatiche? Gli interventi di soccorso economico vengono inopinatamente spacciati dall’esecutivo Santelli come provvedimenti frutto di originale intelligenza politica: in realtà – dice il gruppo del Pd – a meno di 24 ore dagli annunci, sono già stati pesantemente censurati dalle categorie produttive, dalle forze sociali e dal mondo associazionistico”. Secondo il gruppo del Pd alla Regione “il ‘Riparti Calabria’, per esempio, è costellato di intralci burocratici, come i carichi esattoriali scaduti, il vincolo del fatturato, il Durc, la richiesta certificazione di un professionista circa l’emergenza liquidità causa Covid-19, e suscita serie perplessità la presenza di Arcea. In un frangente come questo – continuano Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone – la Giunta regionale, inoltre, seguita incredibilmente a rifiutare il coinvolgimento del Consiglio regionale e dell’opposizione. Arroccata nella Cittadella, la Giunta, rifiutando l’ascolto della società calabrese, ritiene di poter andare avanti coprendo le litigiosità interne che stanno paralizzando la Regione attraverso scelte connotate da improvvisazione e superficialità. Si tratta di un protagonismo buono per avere visibilità mediatica ma che, fondato sulla nullità progettuale, non promette nulla di buono per la Calabria”. A parere del gruppo Pd “la Calabria ha bisogno di una politica che faccia scelte magari difficili ma imprescindibili, se si vuole evitare di disperdere le risorse pubbliche in un indistinto calderone assistenziale e clientelare.  Si tratta di un compito che, però la Giunta regionale non ha il coraggio politico di adempiere, preferendo vivere alla giornata. Perciò, ancora una volta, auspichiamo che Santelli smetta di muoversi in piena solitudine e venga in Consiglio a dirci se ha una strategia per la Calabria”.
Redazione Calabria 7

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