“Fermare la strage subito”, in 5mila in corteo a Cutro: fiori sulla spiaggia e fischi al governo

Un lungo corteo di gente ha invaso la frazione del Crotonese, con centinaia di bandiere di sindacati e associazioni provenienti da tutta Italia

Circa cinquemila persone, anche di più secondo gli organizzatori, hanno partecipato alla manifestazione promossa a Steccato di Cutro dopo la strage dei migranti. Un lungo corteo di gente ha invaso la frazione del Crotonese, con centinaia di bandiere di sindacati e associazioni provenienti da tutta Italia. Dalla Sicilia sino al Trentino, passando per Roma e la Puglia, in tanti non sono voluti mancare all’iniziativa voluta per esprimere il dolore di una tragedia immane, nel giorno in cui le ricerche hanno portato al recupero di altri tre corpi. All’interno del lungo serpentone anche tanti sindaci, tra cui quelli di Crotone, Vincenzo Voce, e Catanzaro, Nicola Fiorita, oltre a esponenti politici regionali. Presenti anche Luigi de Magistris, Cecilia Strada e Mimmo Lucano. 

In testa al corteo la croce realizzata con il legno dell’imbarcazione naufragata a pochi metri dalla costa. La prima parte del corteo ha mantenuto toni più mesti, con un silenzio surreale, mentre in coda non sono mancati slogan e cori, alcuni dei quali contro il Governo nazionale. Qualche polemica e qualche fischio davanti alle bandiere di partito che si sono aggiunte durante il corteo. In particolare, qualche urlo ha accompagnato l’ingresso di una donna con la bandiera del Partito Democratico, mentre tra gli altri vessilli era presente anche quello di Rifondazione comunista. Tutto si è svolto, comunque, in assoluta sicurezza, senza tensioni particolari.

In testa al corteo la croce realizzata con il legno dell’imbarcazione naufragata a pochi metri dalla costa. La prima parte del corteo ha mantenuto toni più mesti, con un silenzio surreale, mentre in coda non sono mancati slogan e cori, alcuni dei quali contro il Governo nazionale. Qualche polemica e qualche fischio davanti alle bandiere di partito che si sono aggiunte durante il corteo. In particolare, qualche urlo ha accompagnato l’ingresso di una donna con la bandiera del Partito Democratico, mentre tra gli altri vessilli era presente anche quello di Rifondazione comunista. Tutto si è svolto, comunque, in assoluta sicurezza, senza tensioni particolari.

Polemiche e fischi davanti alle bandiere di partito

In testa al corteo la croce realizzata con il legno dell’imbarcazione naufragata a pochi metri dalla riva. La prima parte del corteo ha mantenuto toni più mesti, con un silenzio surreale, mentre in coda non sono mancati slogan e cori, alcuni dei quali contro il Governo nazionale. Qualche polemica e qualche fischio davanti alle bandiere di partito che si sono aggiunte durante il corteo. In particolare, qualche urlo ha accompagnato l’ingresso di una donna con la bandiera del Partito Democratico, mentre tra gli altri vessilli era presente quello di Rifondazione comunista, oltre a quelli di Cgil, di Libera, dell’Arci, dell’Anpi. Tra gli striscioni portati dai manifestanti uno recitava: “Cutro, la strage è di Stato, difendete le persone non i confini”.  Tutto si è svolto, comunque, in assoluta sicurezza, senza tensioni particolari. Dopo aver attraversato la frazione il corteo ha quindi raggiunto la spiaggia dove è avvenuto il naufragio dei migranti.

I migranti: “Nessuna differenza tra talebani e governo italiano”

Sul bagnasciuga i dimostranti hanno piantato dei fiori, mentre è stata recitata una preghiera islamica per le vittime del naufragio. La funzione religiosa è stata preceduta dagli interventi di alcuni migranti, scampati alla morte o parenti di vittime e dispersi. Secondo alcuni dei profughi, provenienti soprattutto dall’Afghanistan, il governo non avrebbe manifestato la dovuta attenzione alla tragedia. “Grazie alle tante persone, fra cui molti bambini venuti oggi qui, ma il primo ministro – ha detto uno di loro – non ha nemmeno avuto il coraggio di venire a portarci le condoglianze”. Un altro si è spinto a dire: “Non ho trovato differenze fra i talebani e il governo attuale in Italia”. Uno dei sopravvissuti, che ha perso il fratellino di sei anni, ha affermato: “Rimarrò per tutta la vita sconvolto dal dolore di non aver potuto salvare il mio fratellino che mia mamma mi aveva affidato. Non dimenticatevi – ha poi detto in riferimento alle persone disperse – di loro che sono in mare. Che siano d’esempio per salvare altre vite”.

“Stanotte abbiamo visto come salvare vite”

“Questa notte abbiamo visto cosa si può fare. Questa notte sono state portate in salvo centinaia di migranti. Sappiamo come fare, l’abbiamo già fatto, dobbiamo continuare a farlo”. Lo ha detto il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, presente alla manifestazione di Steccato di Cutro, a proposito del salvataggio dei migranti da parte della Guardia costiera che ne ha condotti 500 al porto di Crotone. “Questa gente non deve restare a mare nemmeno un minuto di più” ha aggiunto Voce. “L’umanità – ha aggiunto – non ha colorazione politica, non deve averla. Quello che ho visto in questi giorni e ho ascoltato dai familiari delle povere vittime è qualcosa che non pensavo mai di ascoltare”.

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