Ferrovie della Calabria: nuova gestione, vecchie logiche

Scambi di lavoratori tra aziende, sindacati denunciano "mercato delle vacche" dei dipendenti e invitano l'amministratore unico a tornare sui propri passi
rete ferroviaria calabrese-alt

Si è svolto ieri 5 agosto a Lamezia Terme un incontro tra l’amministratore unico della società Ferrovie della Calabria Aristide Martino Vercillo, e le segreterie regionali dei sindacati del settore autoferrotranvieri di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Slm, Faisa Cisal e Confail e Usb. Nel corso della riunione, l’amministratore unico ha comunicato l’intenzione di rivedere e quindi, modificare, una delibera di uno dei tanti suoi predecessori che regolava, ovvero integrava, l’accordo relativo ai cambi d’azienda sottoscritto nel 2017. “La delibera che vorrebbe modificare, anche se non se ne capisce il motivo, – spiega in una nota il segretario regionale TPL Giovanni Marullo – dovrebbe consentire ai lavoratori del settore autoferrotranvieri, il cui stato giuridico è normato dal Regio decreto 148/31, la possibilità di effettuare scambi di personale tra le aziende che applicano, appunto, il Regio decreto 148/31 a prescindere dalla proprietà che sia essa interamente pubblica, mista o privata”.

Scambio di lavoratori assunti tramite concorso

Scambio di lavoratori assunti tramite concorso

“Va detto, onde evitare di essere tacciati di cialtroneria sindacale, che il richiamato Regio decreto 148/31, – sottolinea Marullo – non fa distinzione tra dipendenti di società a intero controllo pubblico, miste o società concessionarie private. Attualmente, in vigenza della delibera emanata da D’Onofrio, già amministratore unico fino al 2018, tale possibilità è concessa solo al personale dipendente delle aziende interamente partecipate ed esclude quindi, la possibilità di scambio tra i dipendenti della Società FdC e i dipendenti di aziende a capitale misto e privato che, come è noto, in caso di assunzioni di nuovo personale, non hanno l’obbligo di rispettar le procedure imposte alle Società controllate dal decreto legislativo 112/2008 convertito in legge 135/2008 (Decreto Brunetta) e della Legge 124/2015 (Legge Madia) nei casi di specie.
In buona sostanza, la delibera che si vorrebbe modificare, lascia aperta la possibilità dello scambio, ma a condizione che il personale interessato a transitare nelle Ferrovia della Calabria sia stato assunto con procedure ad evidenza pubblica”.

Pronte 50 richieste di scambio

“La sua ratio – chiarisce Marullo – è quella di evitare scambi tra personale assunto senza nessun criterio di trasparenza che tradotto significa per amicizia, nepotismo ecc. come avviene, legittimamente, nelle società miste o private che operano nel settore trattandosi di società di diritto privato. Ulteriori motivi che spinsero l’allora amministratore unico a emanare la “pericolosa” delibera sono abbastanza condivisibili visto che non ha permesso l’aprirsi di una sorta di mercato che vedeva coinvolti al 99% dipendenti delle Ferrovie della Calabria in possesso dei requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico. Infatti, quasi tutti i dipendenti Ferrovie della Calabria, se non tutti, dopo lo scambio giunti nella nuova azienda, presentavano le dimissioni volontarie e la domanda per l’accesso alla pensione. Tutto legittimo ovviamente. Se dovesse essere modificata la delibera, siamo a conoscenza che ci sono già pronte oltre cinquanta richieste di scambio il che significherebbe, altresì, la perdita potenziali di oltre 300.000 euro annui di sgravi contributivi per quattro anni per un valore di 1.200.000 euro, così come previsto per le aziende che assumono gli under 35 al sud, una somma importante se consideriamo che Ferrovie della Calabria ancora non ha completato il piano di rientro dal debito e deve ancora liquidare spettanze a dipendenti ed ex pensionati”.

“Mercato delle vacche”

“Allora chiediamo perché non assumere il personale delle qualifiche non fungibili ovvero quelle previste nell’organico funzionale invece di aprire quello che nelle more della delibera D’Onofrio ha considerato un mercato delle vacche? Il sindacato Slm, che non ha sottoscritto il verbale per queste ragioni e anche per le illegittime assegnazioni di sedi a personale non avente diritto essendo meno anziano di altri dipendenti eludendo le norme di merito del Regio decreto 148/31, ritiene doveroso invitare l’amministratore unico a recedere dalle sue intenzioni e avvisa che qualora si dovessero tradurre in fatti concreti le nostre previsioni relativamente ai numeri, segnaleremo la cosa alla magistratura contabile e anche a quella ordinaria allo scopo di verificare possibili scambi di premi a favore del dipendente che scambia il proprio posto elargiti dal subentrante”.

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