Festa della Repubblica, Mattarella-Meloni all’Altare della Patria: “Forze armate garantiscono sicurezza e pace”

In piazza Venezia presenti il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e del Senato, Ignazio La Russa
Mattarella e Meloni all'Altare della Patria. "Forze armate garantiscono sicurezza e pace"

Frecce tricolore e oltre 5.500 invitati tra militari e civili. Tradizionale parata del 2 giugno ai Fori Imperiali oggi a Roma. Come da protocollo ad aprire le celebrazioni è stata l’alzabandiera presso l’Altare della Patria, a cui è seguito poi l’omaggio al Milite Ignoto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il sorvolo delle Frecce Tricolore. Anche Giorgia Meloni, presidente del consiglio, è arrivata a piazza Venezia per assistere alla sfilata del 2 giugno. Accolta dagli applausi della folla assiepata davanti all’Altare della Patria, il premier con il Presidente della Repubblica e le alte cariche dello Stato, partecipa alla deposizione di una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto. In piazza Venezia sono presenti anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e del Senato, Ignazio La Russa.

Mattarella: “La nuova sfida”

Mattarella: “La nuova sfida”

“Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l’azione delle Forze Armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone in occasione della festa della Repubblica. “La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell’ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo” ha proseguito il Presidente, per il quale “l’orizzonte di una difesa europea realmente integrata è la nuova sfida che attende le Forze Armate”.

“I riconoscimenti degli alleati e dei Paesi amici, la stima e l’affetto delle popolazioni che i nostri militari assistono – ha sottolineato – sono prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità conquistate nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio del bene comune”. Mattarella ha assicurato che “ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi”.

“Nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie. Il loro esempio ci è di guida e sollecita l’impegno per le giovani generazioni di soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, per preservare e rafforzare per il futuro, nell’assolvimento del compito cui vengono chiamati dalle libere istituzioni, le condizioni di pace e benessere che abbiamo costruito” ha proseguito. “In questo giorno di festa formulo a tutti gli appartenenti alle Forze Armate di ogni ordine e grado, con sentimenti di gratitudine per il servizio svolto, il più fervido augurio. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica”.

Meloni: “Patria è fare sacrifici insieme”

“Se noi non ricordiamo che quello che abbiamo qualcuno lo ha costruito, anche sacrificandosi per questo, allora non capiamo neanche il senso perché noi dovremmo fare dei sacrifici per chi verrà dopo di noi la comunità nazionale. La patria è questo: una dimensione di sacrifici che si compiono insieme, per chi l’ha fatto prima di noi e per noi che lo facciamo verso gli altri”. Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando coi cronisti all’Altare della patria. “Niente che si chiami pace può essere scambiata per invasione. Non si può non considerare che c’e’ un Paese aggredito e uno che ha aggredito e non si può non partire da questo presupposto”, ha aggiunto il premier parlando della guerra in Ucraina attraversando via dei Fori Imperiali, a Roma, per raggiungere la tribuna dalla quale assisterà alla parata del 2 giugno.

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