“Abbiamo provato a spulciare sull’albo pretorio della Provincia di Catanzaro per capire se ci fosse un documento che approvava la modifica delle regole per l’utilizzo delle sale del Museo Marca”.
Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Cristina Rotundo.
Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Cristina Rotundo.
“Niente di tutto ciò: se c’è e non lo abbiamo visto chiediamo di renderci edotti e facciamo ammenda – prosegue. Ma se questa modifica non esiste allora perché ci troviamo costretti a dover tornare su un argomento già affrontato anni fa, con successive scuse dell’allora presidente della Provincia Enzo Bruno e dell’allora come oggi presidente della Fondazione che gestisce il Marca, Rocco Guglielmo?
Perché ancora una volta le sale di un luogo che nasce come contenitore culturale ed espositivo vengono utilizzate per ricevimenti e banchetti privati?
La nostra posizione non è cambiata. Se questo è l’intendimento, e cioè dare in locazione (dietro regolare pagamento di un canone) sale pubbliche per lo svolgimento di feste private, lo si faccia pure, ma a patto che tutte e ribadiamo tutte le regole siano rispettate.
Se qualcuno ci dimostrerà che ad oggi questo è possibile in punta di diritto e di norme, noi ne prenderemo atto dopo ovviamente aver valutato cosa dicono le carte.
Ma se ora come allora dal punto di vista della regolamentazione c’è il vuoto, allora non ci resta che dire che errare è umano ma perseverare è diabolico e siccome questa città di diavolerie ne ha viste già abbastanza, chiediamo immediate e motivate spiegazioni rispetto a quanto accaduto ieri sera al Marca, in assenza di queste crediamo eticamente corretto che la Fondazione Gugliemo non gestisca più un immobile pubblico e che Sergio Abramo, da Presidente della Provincia, prenda atto che non è con l’arroganza che si governa, e quindi lasci una postazione che non è in grado di onorare”.