FI: “Moscarda, il ribelle della vita pirandelliana. Alias Sergio Costanzo”

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“La storia di una consapevolezza politica formatasi negli anni dove il protagonista, al Comune di Catanzaro, passa dal considerarsi “Unico” per tutti, a concepire che intorno a sé ruota il “Nulla”, attraverso la presa di coscienza dei diversi se stesso che via via diventa nel suo rapporto con gli altri “Centomila”.

Così in una nota il gruppo consiliare di Forza Italia, formato dai consiglieri Luigi Levato, Andrea Amendola, Carlotta Celi, Manuela Costanzo, Roberta Gallo e Giulia Procopi ed il coordinatore cittadino di Forza Italia, Ivan Cardamone.

Così in una nota il gruppo consiliare di Forza Italia, formato dai consiglieri Luigi Levato, Andrea Amendola, Carlotta Celi, Manuela Costanzo, Roberta Gallo e Giulia Procopi ed il coordinatore cittadino di Forza Italia, Ivan Cardamone.

“Le sortite del solitario Sergio Costanzo – scrivono – mostrano la propria ragion d’essere nell’opera pirandelliana nel vano tentativo di distruggere le concezioni che gli altri hanno di lui, che non vuole accettare che il mondo sia diverso da come lo vorrebbe imporre.

Vitangelo Moscarda, alias Sergio Costanzo, il “ribelle” della vita pirandelliana, vede gli altri vivere in una trappola, dove neanche lui si sente libero. La fine del romanzo è molto profonda: rifiuto totale della persona con la frantumazione dell’io, perché esso si dissolve completamente nella natura.

L’ultimo Consiglio comunale ha fatto emergere il tuttologo, autoreferenziale e contraddittorio Costanzo: un consigliere alla ricerca di identità al pari del Moscarda.

Ci dispiace che il disegno di Costanzo, quello di rappresentare il “popolo ribelle” a livello regionale con il centrosinistra, sia naufragato nel 2014 nonostante il suo salto sul carro dei vincitori. I compagni, malgrado il contributo che ha portato in termini elettorali al successo di Oliverio e di un consigliere regionale del crotonese, lo hanno lasciato a piedi.

Ci piacerebbe confrontarci con un’opposizione seria e concreta, sui programmi e su questioni vere. Invece dobbiamo purtroppo vedere, ogni volta, una minoranza succube delle sortite del consigliere tuttologo che è ormai rimasto leader di se stesso e che, proprio in queste settimane, è alla ricerca di una casa che gli dia ospitalità alle prossime elezioni regionali.

Siamo contenti che Costanzo abbia trovato nella sinistra la sua strada. Spiace, però, la sua continua ossessione nei confronti del centrodestra, in particolare Forza Italia. Crediamo non lo faccia consapevolmente: pensiamo, al contrario, che sia vittima della sindrome di Stoccolma.

Non potremmo spiegarci – proseguono i componenti di Forza Italia – altrimenti questa sua ostinata ricerca dello scontro con Forza Italia se non che, quando faceva parte del nostro stesso gruppo, vivesse la sua presenza come una forma di ostaggio politico. Facciamo mea culpa, allora, perché nessuno di noi si è mai accorto di aver arrecato danno all’amico Costanzo. L’avessimo fatto, l’avremmo “liberato” in anticipo permettendogli così di diventare l’alfiere della sinistra in questa città e in provincia in tempi più remoti.

Il ribelle Costanzo ha ricordato che lui si candiderà alle prossime regionali nello schieramento opposto a quello di Tallini: è una scusa che sta utilizzando per giustificare se stesso, perché sa bene che nel centrodestra è politicamente non gradito e che difficilmente potrà accasarsi.

La coalizione del centrodestra, – concludono – che si presenterà alle prossime elezioni regionali, sta tracciando un percorso politico composto da partiti e uomini, come Forza Italia e Mimmo Tallini, che fanno parte di uno schieramento che ha una credibilità e un progetto politico serio. Così serio che per Sergio Costanzo non c’è spazio. Non sappiamo, ma poco ci interessa, quale spazio rimarrà al consigliere Costanzo nel frantumato centrosinistra anche ora che Fiorita è prossimo a comunicargli la cessazione del loro rapporto. Dopotutto, che l’unione si sia notevolmente raffreddata in questi ultimi tempi è abbastanza evidente: tranquilli, perché tanto le coppie di fatto possono separarsi con meno complicazioni di quelle di diritto”.

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