Fiamma Tricolore replica a Morra: “Si dimetta e chieda scusa ai calabresi”

“Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore intende esprimere con la presente il profondo sdegno da parte dei suoi dirigenti, iscritti e militanti per quanto ascoltato in Senato durante l’intervento del presidente della commissione antimafia sen. Nicola Morra su una crisi di governo, che se non inutile, certamente incomprensibile ai più. Il nostro movimento ha messo da sempre la legalità e l’estraneità da ambienti mafiosi e corrotti al centro della propria attività politica in una regione come la Calabria dove le organizzazioni criminali sono spesso risultate determinanti per l’ottenimento di risultati elettorali come di recente dimostrato dagli ultimi arresti ordinati dalla magistratura. Non è però possibile, fuori da ogni logica, ascoltare le parole del presidente della commissione antimafia che attribuisce all’utilizzo in Calabria di un simbolo religioso diffuso come il rosario l’invio di “un messaggio mafioso”.

Da movimento laico non nascondiamo che noi stessi ci troviamo in estremo imbarazzo nel dover commentare tali affermazioni stupide, puerili, diffamatorie per un intero popolo; parole senza senso che denotano quanto in basso sia precipitata la politica italiana. Una politica del pressapochismo, dell’ignoranza al potere, del luogo comune: come se noi dicessimo che tutti i cinque stelle sono inetti ed ignoranti. In effetti, probabilmente visti gli applausi seguiti ieri a questa sciocchezza, ci avvicineremmo molto più noi alla realtà che il senatore Morra ma di certo non è questa un’affermazione plausibile. Le sue dichiarazioni sono estremamente lesive della dignità di quei calabresi onesti che hanno la sfortuna di essere rappresentati nel massimo consesso del paese da un soggetto come lui.

Da movimento laico non nascondiamo che noi stessi ci troviamo in estremo imbarazzo nel dover commentare tali affermazioni stupide, puerili, diffamatorie per un intero popolo; parole senza senso che denotano quanto in basso sia precipitata la politica italiana. Una politica del pressapochismo, dell’ignoranza al potere, del luogo comune: come se noi dicessimo che tutti i cinque stelle sono inetti ed ignoranti. In effetti, probabilmente visti gli applausi seguiti ieri a questa sciocchezza, ci avvicineremmo molto più noi alla realtà che il senatore Morra ma di certo non è questa un’affermazione plausibile. Le sue dichiarazioni sono estremamente lesive della dignità di quei calabresi onesti che hanno la sfortuna di essere rappresentati nel massimo consesso del paese da un soggetto come lui.

Non nutriamo per il ministro dell’Interno del suo governo, bene precisarlo onde evitare amnesie, alcuna simpatia ma non possiamo accettare che si dica che in Calabria utilizzare un rosario è inviare un messaggio di ‘ndrangheta. Possiamo altresì affermare che il sen. Morra ha utilizzato la Calabria e i suoi elettori per inviare un messaggio di stupidità inaudita. Chiediamo pertanto le immediate dimissioni dall’incarico ricoperto e le scuse a tutti quei calabresi, cattolici e non, che quotidianamente denunciano, lottano per la legalità, contro la criminalità organizzata e subiscono continuamente, spesso con la complicità dello stato, soprusi e attentati al patrimonio e alla persona.”

Redazione Calabria 7

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