“È davvero preoccupante, oltreché sconfortante, assistere a un altro atto proditorio e di matrice delinquenziale alle porte, o addirittura nella periferia, della nostra città. A prescindere da chi lo abbia prima concepito e successivamente realizzato, come l’attentato incendiario ai danni della concessionaria auto Bencivenni di ieri (LEGGI). Perché, dopo quanto accaduto la scorsa estate alla torrefazione della Guglielmo Caffé Spa a Copanello, significa purtroppo che potrebbe esserci una regia”. Lo afferma Fabio Celia, capogruppo del Pd in Consiglio comunale e segretario cittadino del Partito democratico.
“Un disegno mafioso – aggiunge -. Da definire tale, lo ribadisco, indipendentemente dall’effettiva partecipazione di una consorteria malavitosa per come la conosciamo noi qui in Calabria, che mira a colpire chi vuol fare impresa nella regione e in particolare nel territorio catanzarese. Che già mette a dura prova qualunque meritorio progetto di creare ricchezza e lavoro in una sorta di landa desolata in cui viene offerto poco o nulla a quanti decidono di investire.
“Un disegno mafioso – aggiunge -. Da definire tale, lo ribadisco, indipendentemente dall’effettiva partecipazione di una consorteria malavitosa per come la conosciamo noi qui in Calabria, che mira a colpire chi vuol fare impresa nella regione e in particolare nel territorio catanzarese. Che già mette a dura prova qualunque meritorio progetto di creare ricchezza e lavoro in una sorta di landa desolata in cui viene offerto poco o nulla a quanti decidono di investire.
“Una sorta di mano nera”
“Malgrado ciò però – aggiunge Celia -, c’è tanta gente, esattamente come fa la famiglia Bencivenni, che da anni, anzi decenni, si intestardisce a procedere in direzione “ostinata e contraria”. Vale a dire, non soltanto a mandare avanti la propria importante attività commerciale quanto persino a implementarla. Ecco allora che appare doveroso supportare e non viceversa abbandonare persone simili, alle prese con una sorta di “mano nera”. Un’entità, ahinoi capillarmente diffusa, che vorrebbe intimidire e soggiogare chiunque.
Malapianta – continua il segretario cittadino del Partito Democratico – che va sì scovata ed estirpata dagli organismi preposti, ma anche combattuta dalla gente comune. Non con atti di eroismo, come ovvio, bensì con un atteggiamento, fermo e responsabile, di esecrazione e assoluta lontananza. Una presa di distanze da ambienti e soggetti legati al malaffare, rinunciando anche a piccoli o grandi vantaggi personali derivanti dalla contiguità o peggio connivenza. È il motivo per cui esprimo la mia netta condanna dell’episodio, schierandomi dalla parte dei fratelli Bencivenni e di tutti gli operatori economici alle prese con la protervia della ‘ndrangheta e – conclude Celia – della criminalità in ogni sua forma e articolazione”.