Un pilota di motocross, Andrea Simeon, 26 anni di Sernaglia – in provincia di Treviso – ha perso la vita sulla pista Tazio Nuvolari di Mantova durante una prova del campionato regionale nord est, ultima gara della stagione sullo sterrato mantovano.
L’incidente è avvenuto nella giornata di ieri attorno a mezzogiorno, poco dopo la partenza della gara riservata alla categoria Mx2. Il pilota, che correva per il club dilettantistico Tre Pini di Montebelluna, nell’affrontare una salita ha perso il controllo della moto – una Yamaha 250 – che si è impennata finendo fuori pista. Il giovane è stato trascinato nel volo che si è concluso contro un albero che si trovava al di fuori del circuito, a decine di metri di distanza dall’altura artificiale. Sin dai primissimi soccorsi le sue condizioni di salute sono apparse gravissime. E’ intervenuta una eliambulanza da Brescia ma, viste le condizioni del pilota, si è preferito trasportarlo in ambulanza all’ospedale di Mantova. Purtroppo tutto inutile, il ventiseienne è infatti deceduto nel nosocomio pochi istanti dopo.
L’incidente è avvenuto nella giornata di ieri attorno a mezzogiorno, poco dopo la partenza della gara riservata alla categoria Mx2. Il pilota, che correva per il club dilettantistico Tre Pini di Montebelluna, nell’affrontare una salita ha perso il controllo della moto – una Yamaha 250 – che si è impennata finendo fuori pista. Il giovane è stato trascinato nel volo che si è concluso contro un albero che si trovava al di fuori del circuito, a decine di metri di distanza dall’altura artificiale. Sin dai primissimi soccorsi le sue condizioni di salute sono apparse gravissime. E’ intervenuta una eliambulanza da Brescia ma, viste le condizioni del pilota, si è preferito trasportarlo in ambulanza all’ospedale di Mantova. Purtroppo tutto inutile, il ventiseienne è infatti deceduto nel nosocomio pochi istanti dopo.
Chi era Andrea Simeon
Andrea era appassionato di moto ma anche laureato in ingegneria a Trento. Viveva a Rovereto e, dopo la laurea – come riportato da FanPage -, aveva trovato lavoro in zona. Ogni tappa della vita, però, era stata accompagnata dalla sua fedele moto da cross. Che, come ogni amore, aveva portato gioie e dolori. Come l’incidente del 2018, quando si era rotto un femore ed era stato sottoposto a ben tre interventi chirurgici.
“Sono passati giorni da quel 21 gennaio 2018, quando mi sono ritrovato per terra con un femore spezzato in due, il morale sotto zero, pensando solamente alla possibilità di riuscire a tornare a guidare una moto”, scriveva sul suo profilo Instagram nel 2019. “Dopo più di due anni lontano dalle gare, il mio 2019 anche se un po’ in ritardo inizia da qui, con nuovi colori e nuovi stimoli, senza troppe aspettative, con l’unico obiettivo di ritornare a divertirmi sopra ad una moto”.