Finti agricoltori e imprenditori occulti a Catanzaro: il sistema per ottenere finanziamenti senza titoli

I particolari dell'inchiesta della Procura sulla truffa alla Regione Calabria. Il gip: "Indagati inclini a commettere reati contro la P.A."
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di Gabriella Passariello- Si sarebbero finti agricoltori per percepire le agevolazioni erogate dalla Regione Calabria sulla base dei fondi comunitari del 2014-2020, ingannando la Pubblica Amministrazione sulla legittimità dei fondi richiesti, trattandosi di studenti universitari fuori sede, che in quanto tali non avrebbero potuto, nei fatti, portare avanti un’impresa agricola.

Gli imprenditori occulti

Gli imprenditori occulti

Un meccanismo truffaldino reiterato nel tempo attuato con la complicità dei familiari,  che hanno “vestito i panni” di imprenditori occulti nelle aziende, un sistema stroncato dagli uomini della Guardia di finanza di Catanzaro, che hanno notificato un’ordinanza di sequestro preventivo con contestale misura cautelare ,vergata dal gip Luca Bonifacio, nei confronti di sei dei sette indagati finiti nell’inchiesta del sostituto procuratore Francesco Bordonali per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (LEGGI QUI).

I sequestri e le interdittive

In particolare il gip ha disposto il sequestro preventivo di 200mila euro nei confronti di Gabriele e del fratello Roberto Rizza, ex consigliere comunale, entrambi residenti a Catanzaro, destinatari di una misura interdittiva del divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica amministrazione per la durata di 12 mesi, stessa misura interdittiva applicata nei confronti di Giuseppe Leuzzi e Nicola Leuzzi, residenti a Sellia Marina e di Ivan e Antonio Muraca, residenti a Cicala, destinatari i primi di un decreto di sequestro di oltre 200mila euro, mentre  per i secondi sono stati posti i sigilli per un ammontare di 124.447, 62 euro.

Le false dichiarazioni per ottenere soldi pubblici

Secondo le ipotesi di accusa Gabriele Rizza avrebbero aperto il 21 gennaio 2017 un’attività per la coltivazione di frutti oleosi presentando al dipartimento regionale Agricoltura e Risorse agroalimentari la domanda di sostegno Psr con la richiesta di agevolazioni per complessivi 228.432,07 euro, ribadendo in tutte le successive interlocuzioni con la Regione Calabria di possedere requisiti in realtà mai avuti, dal momento che Gabriele Rizza non avrebbe mai esercitato l’attività di agricoltore, né avrebbe mai curato la coltivazione dei terreni di Santa Severina. Perché? Secondo le ipotesi della Procura, si tratta di uno studente universitario che vive a Roma, che trascorre in Calabria solo brevissimi periodi di permanenza, le feste comandate per intenderci, vacanze estive comprese, senza essersi mai recato nei terreni che avrebbe dovuto condurre in qualità di giovane agricoltore, se non in un’unica circostanza ed esattamente il 10 novembre 2019 in concomitanza  con un sopralluogo da parte di alcuni valutatori. Sarebbe stato il fratello Roberto Rizza ad occuparsi della gestione dell’impresa agricola curando le relative questioni burocratiche, procurandosi entrambi l’ingiusto vantaggio di aver ricevuto agevolazioni non dovute. Tutti e due avrebbero attestato falsamente alla Regione la qualità di giovane agricoltore di Roberto Rizza sia nella domanda di sostegno, che in tutte le successive interlocuzioni con lo stesso dipartimento alla Agricoltura. Anche Leuzzi e Giuseppe Leuzzi, con raggiri e artifici avrebbero indotto la Regione in errore circa la qualità di giovane agricoltore di Nicola Leuzzi, che avrebbe aperto nel 2016 un’azienda per la coltivazione di ortaggi dichiarando di possedere titoli in realtà mai avuti. Non avrebbe esercitato mai l’attività di agricoltore né curato la coltivazione dei terreni siti a Sersale, Simeri Crichi e Sellia Marina, essendo un universitario a Rende dal settembre 2017, uno studente che avrebbe trascorso a casa periodi di tempo incompatibili con la sua attività. Ad occuparsi della gestione dell’azienda Giuseppe Leuzzi. Un copione analogo anche per quanto riguarda la posizione di Ivan e Antonio Muraca: il primo avrebbe aperto una società nel 2017 per la coltivazione di spezie, piante aromatiche e farmaceutiche, ma a gestire l’azienda sarebbe stato Antonio Muraca, visto che Ivan, attualmente candidato alle amministrative di Catanzaro nella lista civica “Azione popolare” frequentava l’università  di Rende.

Il gip: “Indagati inclini ai reati contro la P.A.”

Comportamenti seriali, li definisce il gip nel provvedimento “denotando una particolare inclinazione a delinquere degli indagati. Questi a più riprese  hanno richiesto e ottenuto il rilascio di ingenti finanziamenti da parte dell’autorità pubblica in assenza dei presupposti di legge” formulando dichiarazioni mendaci. “Comportamenti che consentono di sostenere che gli indagati eccezion fatta per Giacomo Muraca posseggono una personalità incline alla commissione di reati patrimoniali su base fraudolenta, sussistendo il concreto e attuale pericolo di reiterazione dei reati stessi”.

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