Fissate le elezioni provinciali di Catanzaro: Lamezia ancora senza rappresentanti

di Bruno Mirante – Nell’attuale conformazione del Consiglio provinciale di Catanzaro non siedono rappresentanti della città di Lamezia Terme. Due anni fa, infatti, lo scioglimento del comune della Piana non ha permesso la partecipazione dei consiglieri comunali lametini alle consultazioni di secondo livello sia nella loro qualità di votanti che di potenziali candidati. Un vulnus di rappresentatività che potrebbe riproporsi anche il prossimo 28 marzo quando sono stati convocati i comizi per lo svolgimento delle elezioni di “metà mandato” per il rinnovo del Consiglio provinciale ma non del presidente, Sergio Abramo infatti resterà alla guida dell’ente per altri due anni. Anche questa volta – come la passata tornata elettorale sfociata nell’elezione a presidente del sindaco di Catanzaro – dunque non sarà rappresentata la città di Lamezia, perché sotto commissariamento dopo la sentenza del Tar Calabria che ha ordinato il voto parziale in 4 sezioni.

In queste ore sono in tanti i rappresentanti politici che chiedono un intervento governativo che proroghi il termine del 31 marzo per la convocazione dei comizi per le provinciali, in modo da includere nelle consultazioni, dopo che sarà rinnovato il civico consesso lametino, anche i rappresentanti della città della Piana. Il decreto “Milleproroghe” potrebbe essere una strada percorribile per risolvere i vari “casi Lamezia” sparsi per il territorio nazionale.

In queste ore sono in tanti i rappresentanti politici che chiedono un intervento governativo che proroghi il termine del 31 marzo per la convocazione dei comizi per le provinciali, in modo da includere nelle consultazioni, dopo che sarà rinnovato il civico consesso lametino, anche i rappresentanti della città della Piana. Il decreto “Milleproroghe” potrebbe essere una strada percorribile per risolvere i vari “casi Lamezia” sparsi per il territorio nazionale.

Il sindaco di Marcellinara: perché non si attende il voto di Lamezia?

“Avendo appreso dalla stampa dell’indizione del rinnovo del Consiglio provinciale di Catanzaro per il prossimo biennio, non posso non sottolineare, sebbene il termine sia stato posticipato dal novembre scorso al 31marzo prossimo, l’inopportunità della stessa indizione, soprattutto considerata la mancata partecipazione al voto, per la seconda tornata consecutiva, dei rappresentanti della secondo città della Provincia che per voto ponderato pesa quanto il Consiglio Comunale di Catanzaro”. È quanto dichiara il Sindaco di Marcellinara, Vittorio Scerbo.
“Spero di essere contraddetto – ha proseguito Scerbo – con la notizia dell’esperimento di tutti i pareri necessari per un breve rinvio, di qualche settimana tra l’altro, in attesa dello svolgimento delle ripetizione delle elezioni a Lamezia Terme nelle quattro sezioni stabilite dal Tar”. “Credo che, in questo momento storico – ha proseguito il Sindaco Vittorio Scerbo – per una equilibrata rappresentanza di tutto il territorio provinciale sia necessario staccarsi da una visione Catanzarocentrica per una visuale d’insieme molto più ampia. Infatti non deve sfuggire il fatto che con il voto ponderato che dà un peso sproporzionato ai grandi centri – ad esempio il voto del consigliere comunale di Marcellinara vale 50 mentre quello di Catanzaro 1000 – ci si troverebbe nuovamente ad un consiglio provinciale nuovamente determinato dalle scelte del Consiglio comunale di Catanzaro. La legge Del Rio, con tutte le sue storture – ha concluso il Sindaco Vittorio Scerbo – non prevedeva certo questo nella definizione della Provincia quale ente rappresentativo di secondo livello”.

Guarascio: “Grave deficit di democrazia”

“L’indizione delle elezioni provinciali di Catanzaro, con l’esclusione di Lamezia Terme, rappresenta un danno molto grave per la città che, in questo modo, si ritroverebbe per la seconda volta a non poter avere rappresentanti all’interno dell’ente intermedio”.  Lo afferma, in una nota il già candidato a sindaco della città di Lamezia, Eugenio Guarascio. “Per quanto i meccanismi di convocazione delle elezioni siano legati a una norma nazionale, riteniamo urgente e necessario l’intervento dei parlamentari di tutte le forze politiche affinché possano sollecitare un necessario provvedimento delle istituzionali centrali che ripristini l’agibilità democratica per Lamezia Terme, seconda città più popolosa della provincia di Catanzaro. Siamo di fronte a un difetto di partecipazione e rappresentanza non giustificabile,  – conclude Guarascio – dal momento che basterebbe un rinvio di pochi giorni per consentire alla città di esprimere il proprio elettorato passivo e attivo e veder quindi accolte nell’assemblea di tutta la provincia istanze, esigenze e aspettative di un importante e popoloso comprensorio, che in alcun modo possono essere relegati ad altri.

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