Fiumi di droga da Vibo all’Abruzzo, blitz di carabinieri e finanza: 20 arresti

Sgominata una presunta banda che comprava cocaina ed eroina dai narcos della 'ndrangheta operanti nel Vibonese ma anche in Emilia Romagna

Blitz congiunto nella mattinata di oggi in provincia di Chieti, in Abruzzo. A muoversi sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia i carabinieri e i finanzieri dei comandi provinciali di Chieti che hanno sgominato una presunta organizzazione criminale operante tra Vasto e San Salvo. Venti le ordinanze cautelari disposte dal gip del Tribunale di L’Aquila Marco Billi su richiesta del procuratore capo Michele Renzo e del sostituto procuratore Stefano Gallo. In diciotto sono finiti in carcere mentre per altri due è stata disposta la custodia cautelare ai domiciliari. Il gruppo, composto prevalentemente da albanesi, era dedito al traffico di stupefacenti e ad attività di estorsione, condotte anche con l’utilizzo di atti violenti e con l’utilizzo di armi.

Cocaina ed eroina dalla Calabria all’Abruzzo

Cocaina ed eroina dalla Calabria all’Abruzzo

L’organizzazione si riforniva di ingenti quantità di droga, del tipo cocaina ed eroina. I canali privilegiati di approvvigionamento sono risultati essere in Calabria, attraverso accertati rapporti con esponenti della ‘ndrine operanti nell’area di Vibo Valentia, ma anche in Emilia-Romagna, Puglia e Abruzzo. La droga veniva poi redistribuita per essere immessa sul mercato. Attività fiorente che portava fiumi di denaro reinvestiti in bar, negozi di ortofrutta, concessionarie di automobili, video lottery, sale slot e per scommesse: esercizi commerciali apparentemente in regola ma che fungevano da posti di riciclaggio.

Operazione “Blue Marine”

I criminali controllavano anche i servizi di vigilanza nei locali notturni presenti lungo la costa, tra Abruzzo e Molise, attraverso estorsioni sistematiche nei confronti dei titolari, con intimidazioni con l’uso di armi ed esplosivi, attentati incendiari, servendosi quindi di metodi mafiosi. Le indagini sono partite osservando le frequentazioni del bar “Blue Marine” di San Salvo, che ha dato il nome all’operazione, e poi si sono sviluppate da tramite pedinamenti, controllo del traffico telefonico, intercettazioni, fino a ricostruire capi e ripartizione dei compiti di ciascun associato.

Foto in evidenza: Vastoweb

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