di Gabriella Passariello- Sono stati condannati i due imputati, giudicati con rito abbreviato, coinvolti nell’inchiesta su un presunto patto collusivo per dirottare altrove i contributi del Fondo Unico Cultura, senza alcun preavviso pubblico o smentendo pareri dati in precedenza. Il gup del Tribunale di Catanzaro Antonio Battaglia ha sentenziato per la dirigente regionale Sonia Tallarico, di Catanzaro, 1 anno, 4 mesi e 4.300 euro di multa, una pena di poco inferiore rispetto alla richiesta dei 2 anni e 8 mesi di reclusione avanzata dal pubblico ministero, mentre al componente della commissione di valutazione nominato per l’avviso di selezione Giacinto Gaetano, di Catanzaro, il giudice ha inflitto un anno di reclusione più il pagamento di 200 euro di multa (il pubblico ministero aveva chiesto al termine della requisitoria 1 anno e 8 mesi di reclusione). Il gup ha riconosciuto alle parti civili (la Regione Calabria, rappresentata dall’avvocato Gianni Caridi, l’associazione “Officina teatrale” e “Dracma”, rappresentate dall’avvocato Michele Gigliotti), il risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede.Per i due imputati, accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti e turbata libertà di scelta del contraente, le motivazioni della sentenza verranno depositate tra novanta giorni. E’ in corso invece il dibattimento per sette imputati, già rinviati a giudizio, tra esponenti dell’avvocatura regionale, direttore artistici e dirigenti regionali, coinvolti sempre nella stessa inchiesta. Si tratta di Adriana Toman, 62 anni, compagna dell’ ex governatore Mario Oliverio, Antonio Sicoli, 72 anni, di Cosenza; Giorgio Pasquale Piraino, 63 anni, di San Costantino Calabro; Marco Silani, 53 anni, di Cosenza; Gianclaudio Festa, 52 anni, di Reggio Calabria, Dario Borruto, 68 anni, di Reggio Calabria; Angela Rotella 68 anni, di Catanzaro.
ll meccanismo fraudolento
ll meccanismo fraudolento
Sonia Tallarico, dirigente generale del dipartimento regionale “Turismo e Beni Culturali Istruzione Cultura”, Adriana Toman sfruttando la posizione “privilegiata” all’interno della Regione Calabria per essere la compagna del presidente Mario Oliverio, Antonio Sicoli critico d’arte, direttore del Maon- Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende, con collusioni e mezzi fraudolenti avrebbero turbato il procedimento per l’affidamento dei contributi sul Fondo Unico Cultura. Secondo la Procura avrebbero eluso l’obbligo di affidamento dei fondi con avviso pubblico previsto dalla legge istitutiva del Fondo unico Cultura, affidandoli direttamente, per la somma di 20mila euro al Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”, di cui Siculi è direttore artistico. In particolare, in forza di un accordo collusivo per cui Toman avendo chiesto a Sicoli il materiale di una mostra sui futuristi da lui già, con l’obiettivo di proporre al Moma di New York una rete tra artisti calabresi e l’esposizione delle opere al Museo americano, lo segnalava a Sonia Tallarico, organizzando anche un incontro negli uffici della Regione. Nel corso della riunione, Sicoli avrebbe chiesto alla dirigente dei contributi per l’organizzazione di alcune mostre, concordando poi con la stessa l’importo di 20mila euro, affidato direttamente, senza alcun preavviso pubblico, al Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”. Un importo inserito nelle azioni da finanziare alla voce “Realizzazione di mostre storiche sull’arte in Calabria del ‘900 con i massimi esponenti dell’arte contemporanea”. Dicitura concordata da Tallarico direttamente con Sicoli e il cui contributo sarebbe stato autorizzato dalla stessa Tallarico con decreto a favore del Centro “Achille Capizzano”. In questo modo non avrebbero indetto alcuna gara, bypassando la legge regionale numero 19/ 2009. Ma c’è di più.
Il ruolo dell’avvocatura regionale
Agendo in concorso tra di loro Sonia Tallarico, Giancarlo Festa, coordinatore dell’avvocatura regionale, Dario Borruto avvocato dell’avvocatura regionale, Pasquale Giorgio Piraino, Angela Rotella, Gaetano Giacinto, rispettivamente presidente e componenti della commissione di valutazione nominata per l’avviso di selezione, su istigazione di Adriana Toman e con il concorso morale di Marco Silani, direttore artistico per la compagnia teatrale di Porta Cenere, avrebbero concluso un accordo collusivo, turbando la selezione indetta con decreto del dirigente generale del dipartimento “Turismo e Beni Culturali, Istruzione e Cultura” per la realizzazione di iniziative culturali da finanziare per l’annualità 2016, in particolare quella relativa ai circuiti teatrali, suddivisi per area nord, area centro e area meridionale. Sebbene l’associazione culturale “Officina teatrale” fosse risultata assegnataria per l’area centro del contributo di 220mila euro, questi fondi sarebbe stati dirottati a favore dell’associazione culturale “Porta Cenere”, grazie all’intervento degli avvocati Festa e Borruto. In sostanza, l’avvocatura regionale, smentendo il parere in precedenza reso, ne avrebbe fornito uno nuovo con l’effetto di assegnare il contributo a “Porta Cenere”.