Fondi regionali per il Teatro dirottati, la Procura di Catanzaro chiede due condanne (NOMI)

di Gabriella Passariello-  Il pubblico ministero ha chiesto due condanne per due imputati che hanno scelto il rito abbreviato, coinvolti nell’inchiesta su un presunto patto collusivo per dirottare altrove i contributi del Fondo Unico Cultura, senza alcun preavviso pubblico o smentendo pareri dati in precedenza. In particolare il pubblico ministero ha invocato  per la dirigente regionale Sonia Tallarico, di Catanzaro, 2 anni e 8 mesi di reclusione, mentre ha chiesto per  il componente della commissione di valutazione nominato per l’avviso di selezione Giacinto Gaetano, di Catanzaro, 1 anno e 8 mesi di reclusione. L’udienza  per entrambi gli imputati accusati a vario titolo di turbata libertà degli incanti e turbata libertà di scelta del contraente, proseguirà il prossimo 7 maggio davanti al gup Antono Battaglia, che ha già rinviato a giudizio sette imputati, tra esponenti dell’avvocatura regionale, direttore artistici e dirigenti regionali. Si tratta di Adriana Toman, 61 anni, compagna del governatore Mario Oliverio, Antonio Sicoli, 71 anni, di Cosenza;  Giorgio Pasquale Piraino, 62 anni, di San Costantino Calabro; Marco Silani, 52 anni, di Cosenza; Gianclaudio Festa, 51 anni, di Reggio Calabria, Dario Borruto, 67 anni, di Reggio Calabria; Angela Rotella 67 anni, di Catanzaro.  Le parti civili costituite sono la Regione Calabria, rappresentata dall’avvocato Gianni Caridi, l’associazione “Officina teatrale”, difesa dal legale Michele Gigliotti, entrambe individuate dalla Procura come parte offesa e “Dracma”, rappresentata dall’avvocato Michele Gigliotti.

ll meccanismo fraudolento

ll meccanismo fraudolento

Sonia Tallaricodirigente generale del dipartimento regionale “Turismo e Beni Culturali Istruzione Cultura”, Adriana Toman sfruttando la posizione “privilegiata” all’interno della Regione Calabria per essere la compagna del presidente Mario Oliverio, Antonio Sicoli critico d’arte, direttore del Maon- Museo d’arte dell’Otto e Novecento di Rende, con collusioni e mezzi fraudolenti avrebbero turbato il procedimento per l’affidamento dei contributi sul Fondo Unico Cultura. Secondo la Procura avrebbero eluso l’obbligo di affidamento dei fondi con avviso pubblico previsto dalla legge istitutiva del Fondo unico Cultura, affidandoli direttamente, per la somma di 20mila euro al Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”, di cui Siculi è direttore artistico. In particolare, in forza di un accordo collusivo per cui Toman avendo chiesto a Sicoli il materiale di una mostra sui futuristi da lui già, con l’obiettivo di proporre al Moma di New York  una rete tra artisti calabresi e l’esposizione delle opere al Museo americano,  lo segnalava a Sonia Tallarico, organizzando anche un incontro negli uffici della Regione. Nel corso della riunione, Sicoli avrebbe chiesto alla dirigente dei contributi per l’organizzazione di alcune mostre, concordando poi con la stessa l’importo di 20mila euro, affidato direttamente, senza alcun preavviso pubblico, al Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”.  Un importo inserito nelle azioni da finanziare alla voce  “Realizzazione di mostre storiche sull’arte in Calabria del ‘900 con i massimi esponenti dell’arte contemporanea”. Dicitura concordata da Tallarico direttamente con Sicoli e il cui contributo sarebbe stato autorizzato dalla stessa Tallarico con decreto a favore del Centro “Achille Capizzano”. In questo modo non avrebbero indetto alcuna gara, bypassando la legge regionale numero 19/ 2009. Ma c’è di più.

 Il ruolo dell’avvocatura regionale

Agendo in concorso tra di loro Sonia Tallarico, Giancarlo Festa, coordinatore dell’avvocatura regionale, Dario Borruto avvocato dell’avvocatura regionale, Pasquale Giorgio Piraino, Angela Rotella, Gaetano Giacinto, rispettivamente presidente e componenti della commissione di valutazione nominata per l’avviso di selezione, su istigazione di Adriana Toman e con il concorso morale  di Marco Silani, direttore artistico per la compagnia teatrale di Porta Cenere, avrebbero concluso un accordo collusivo, turbando la selezione indetta con decreto del dirigente generale del dipartimento  “Turismo e Beni Culturali, Istruzione e Cultura” per la realizzazione di iniziative culturali da finanziare per l’annualità 2016, in particolare quella relativa ai circuiti teatrali, suddivisi per area nord, area centro e area meridionale. Sebbene l’associazione culturale “Officina teatrale” fosse risultata assegnataria per l’area centro del contributo di 220mila euro, questi fondi sarebbe stati dirottati a favore dell’associazione  culturale “Porta Cenere”, grazie all’intervento degli avvocati Festa e Borruto.  In sostanza,  l’avvocatura regionale, smentendo il parere in precedenza reso,  ne avrebbe fornito uno nuovo con l’effetto di assegnare il contributo a “Porta Cenere”.

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