Felice Foresta, avvocato e scrittore di Catanzaro, vince il concorso nazionale “Poesia, segreto dell’anima”, promosso dall’associazione RinnovaMenti di Rogliano, con una poesia dedicata a Soumayla Sacko, giovane migrante di 29 anni assassinato in Calabria. Una sorprendente coincidenza. Proprio in questi giorni, a San Ferdinando, l’Unione Sindacale di Base ha intitolato al giovane Soumayla lo sportello per i diritti di braccianti e migranti, allo scopo di riaffermare l’impegno sindacale per ottenere giustizia e verità. Negli stessi giorni, pubblicato il verbale della giuria, è emerso che nel concorso di poesia citato si è classificata al primo posto la poesia “Cercatemi ancora”, dedicata a Soumayla Sacko e scritta dall’autore catanzarese, Felice Foresta.
L’associazione RinnovaMenti, compiaciutasi di ciò e sempre attenta ai problemi legati ai diritti e alla democrazia, ha invitato un rappresentante del sindacato USB alla cerimonia di premiazione che si terrà a Rogliano il 28 giugno, presso il Museo d’arte sacra. In tale occasione verrà consegnata una targa dedicata al povero ragazzo. Ma chi era Soumayla? Era anch’esso un sindacalista del Mali, regolare in Italia, che portava avanti la lotta contro lo sfruttamento e il caporalato. Voleva solo aiutare due amici a raccogliere lamiere per una baracca quando è stato sparato alla testa. Aveva solo 29 anni. Con “Cercatemi ancora”, la poesia diventa arma di denuncia, lanciando messaggi capaci di arrivare al cuore, messaggi profondi ed incisivi come quelli del poeta Foresta.
L’associazione RinnovaMenti, compiaciutasi di ciò e sempre attenta ai problemi legati ai diritti e alla democrazia, ha invitato un rappresentante del sindacato USB alla cerimonia di premiazione che si terrà a Rogliano il 28 giugno, presso il Museo d’arte sacra. In tale occasione verrà consegnata una targa dedicata al povero ragazzo. Ma chi era Soumayla? Era anch’esso un sindacalista del Mali, regolare in Italia, che portava avanti la lotta contro lo sfruttamento e il caporalato. Voleva solo aiutare due amici a raccogliere lamiere per una baracca quando è stato sparato alla testa. Aveva solo 29 anni. Con “Cercatemi ancora”, la poesia diventa arma di denuncia, lanciando messaggi capaci di arrivare al cuore, messaggi profondi ed incisivi come quelli del poeta Foresta.
CERCATEMI ANCORA A Soumaya Sacko Il mio pianto di china non l’ha raccolto mia madre. La sua casa è lontana, perduta in un sacco di iuta. Ho rubato alla fame i miei anni di giugno. Due occhi di sangue che cercano vita, scheggiati in un mare di rame. Ho ingannato gli inverni fra il piscio e la pioggia, un pane di fango e i fiori d’arancio. Ho sognato le stelle, il tetto era solo un grumo d’argilla. Volevo imparare a sognare, correndo felice e bambino. Ma ho incontrato la morte fra la ruggine e un soffio di sole. Sono stato un’orma di sabbia con un sorriso da negro. Il mio domani era ieri, un’illusione di paglia e un pensiero di scarto. La vita è un setaccio che lascia passare i più buoni. A voi che restate, nei campi di grano, cercate il perdono. Cercatemi ancora.