di Bruno Mirante – “Non moriremo leghisti”. Dopo la nomina di Giuseppe Mangialavori a commissario regionale di Forza Italia è partita la corsa al tesseramento da parte di consiglieri comunali e assessori delle maggioranza di centrodestra che sostiene il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. Una “dote” quella delle tessere che potrebbe incidere negli equilibri interni al partito ma anche sulle scelte che riguarderanno la composizione delle liste per il rinnovo del Consiglio regionale che si ispirano a Fi. Lo stesso primo cittadino, non ha mai interrotto il rapporto politico che lo lega al coordinatore nazionale Antonio Tajani e alla responsabile nazionale dei rapporti con gli alleati del partito di Berlusconi, la senatrice Licia Ronzulli. Un rapporto che è proseguito nonostante il “flirt” tra Abramo e la Lega che alle precedenti elezioni si era sostanziato anche con la candidatura di Filippo Mancuso nelle liste del Carroccio, poi eletto, e oggi segretario-questore del Consiglio regionale in quota Lega. Tuttavia l’interlocuzione tra i maggiorenti del centrodestra catanzarese e il partito di Salvini vi è stata è non ha interessato solo Sergio Abramo ma anche ad esempio il movimento politico che si ispira alle posizioni dell’ex senatore Piero Aiello e del consigliere regionale Baldo Esposito. Sia per Abramo che per Aiello ed Esposito il comune interlocutore era il vice responsabile nazionale degli Enti locali della Lega, Walter Rauti, originario di Chiaravalle. Quest’ultimo ha accompagnato la fase che ha visto Nino Spirlì assumere la guida della Regione Calabria ma attualmente appare più defilato anche in considerazione del fatto che il Carroccio ha rinnovato i propri organismi con la nomina a commissario regionale dell’avvocato Giacomo Francesco Saccomanno da parte di Salvini. Ma la ritrovata verve di Forza Italia nel perimetro politico che va dal Pollino allo Stretto non ha lasciato indifferenti i maggiorenti del centrodestra catanzarese che oggi fanno a gara per accreditarsi con il senatore vibonese.
Quasi tutti alla corte di Mangialavori
Quasi tutti alla corte di Mangialavori
La corsa verso Forza Italia da parte di diversi consiglieri della maggioranza di Abramo arriva in una fase politica caratterizzata dall’autosospensione dagli incarichi di partito del leader indiscusso di Fi a Catanzaro, Mimmo Tallini, che ha fatto seguito al coinvolgimento dell’ex presidente del Consiglio regionale nell’inchiesta della Dda di Catanzaro “Farmabusiness”. Quest’ultimo recentemente è entrato in conflitto proprio con Mangialavori, il quale ha preso le distanze dalle accuse rivolte dal consigliere regionale Tallini alla Giunta e in particolare al governatore leghista Spirlì. La Forza Italia “ortodossa” di Tallini è rappresentata in Consiglio comunale a Catanzaro anzitutto dal coordinatore cittadino e assessore comunale Ivan Cardamone che tuttavia negli ultimi mesi pare aver perso la “presa” sui componenti dei gruppi consiliari di Fi che in diverse circostanze hanno assunto posizioni autonome. Cardamone ha rimesso nelle mani di Abramo la delega al Patrimonio in un periodo che vede il settore comunale al centro dell’attenzione giudiziaria e mediatica per le questioni inerenti i lavori da effettuare al Porto di Catanzaro. Manterrà quelle alla Cultura e alle Società partecipate.
Una maggioranza consiliare che assume le sembianze di un “monocolore azzurro” (fanno eccezione, al momento, solo i consiglieri che si rivedono nelle posizioni di Filippo Mancuso, l’Udc e la consigliera Raffaella Sestito che è espressione di Fratelli d’Italia) che tuttavia mostra diverse e divergenti tonalità ad uno sguardo più attento.