Frana a Ischia: recuperato un ottavo corpo, quattro i dispersi

Sono 8 i morti accertati, 4 i dispersi: tra le vittime un neonato di 21 giorni. Sono 230 gli sfollati al momento, 4 i feriti di cui uno in gravi condizioni
ischia

Ecco le news di oggi 28 novembre sui morti e dispersi provocati dalla frana a Casamicciola Terme, sull’isola d’Ischia, dopo il maltempo di sabato. Sono 8 i morti accertati, 4 i dispersi: tra le vittime anche un neonato di appena 21 giorni. Sono 230 invece gli sfollati al momento, 4 i feriti, di cui uno in gravi condizioni all’Ospedale Cardarelli. In giornata i sommozzatori dei Vigili del Fuoco riprenderanno le immersioni: in programma oggi la ricerca strumentale con ecoscandagli per verificare la presenza di corpi in mare. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza a Ischia: stanziati due milioni di euro. Papa Francesco all’Angelus: “Sono vicino alla popolazione di Ischia”. Continuano le ricerche da parte dei soccorritori, carabinieri, polizia e vigili del fuoco hanno inviato rinforzi, mentre sommozzatori cercano corpi a mare.

L’allarme lanciato a ottobre

L’allarme lanciato a ottobre

Appena un mese fa, il 3 ottobre, l’ex sindaco di Casamicciola Terme, l’ingegner Giuseppe Conte, lanciò l’allarme: “Intervenire subito, prima di una nuova alluvione”. L’ex sindaco era stato intervistato dal giornalista e attivista Gennaro Savio: il video è ancora su YouTube. L’ingegner Conte, a fine anni Novanta primo cittadino di Casamicciola Terme, spiegava: “Dal 2009 ad oggi sono stati stanziati dei fondi e ci sono stati dei commissariamenti per quanto riguarda il dissesto idrogeologico dell’isola d’Ischia e di Casamicciola. Speriamo i lavori inizino presto perché a seguito della frana alle Terme la Rita ci sono pericoli per l’ospedale di Lacco Ameno, la scuola media e le case popolari e quindi ogni qualvolta c’è l’allerta meteo si dovrebbero prendere provvedimenti. La situazione è critica. Spero che inizino i lavori prima delle piogge in modo da liberare l’alveo e l’acqua possa defluire liberamente a mare. Perché l’alveo è otturato dal materiale franato e questo impedisce il regolare flusso dell’acqua e creare problemi di stabilità alle pareti della cava. Bisogna intervenire immediatamente su tutti gli alvei, onde evitare di correre il rischio che ci si possa trovare nuovamente dinanzi ad una situazione simile a quella dell’alluvione del 1910. Gli alvei vanno messi in sicurezza con la rimozione del terreno franato e della vegetazione e ripristinate le griglie. Purtroppo a tutt’oggi il Commissario alla ricostruzione non ha ancora redatto un piano per il dissesto idrogeologico”.

Recuperato un ottavo corpo, quattro i dispersi

Individuato il corpo dell’ottava vittima della frana di Ischia, che ha travolto case e strade di via Celario, nel comune di Casamicciola Terme. Lo comunicano i Vigili del Fuoco. Si tratta di un uomo del quale, per il momento, non si conosce ancora l’identità. La salma, una volta recuperata, verrà portata nella sala mortuaria dell’ospedale Rizzoli di Ischia, dove già si trovano gli altri sette corpi finora estratti dal fango. Restano 4 le persone disperse da sabato, ma con il passare del tempo cresce il timore per le loro condizioni. Nella mattinata di sabato “caduti 230 millimetri di pioggia sul Monte Epomeo ed altri 193 millimetri su Ischia Porto”. Lo ha spiegato in una intervista a Fanpage.it il professor Adriano Mazzarella, meteorologo e fisico, già professore di Climatologia presso l’Università Federico II di Napoli. “Risulta perciò molto probabile che la frana che ha devastato l’isola sia stata determinata sia dalla notevole quantità di pioggia caduta sul Monte Epomeo ma anche dalla notevole pioggia di 100 millimetri assorbita dall’inizio di novembre”. Duro affondo di Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e della Città Metropolitana di cui la stessa Ischia fa parte, sul problema della manutenzione, che “costa molto e non paga in termini di consensi”. Così il primo cittadino del capoluogo partenopeo, come riportato da Repubblica. “Tra poche ore, come Città Metropolitana, stanzieremo circa 4 milioni di euro per infrastrutture e danni. Ma lo Stato centrale deve intervenire per il rischio idrogeologico”. E sulla questione abusivismo, spiega: “Bisogna avere il coraggio di intervenire. Anche il Comune di Napoli conta 40mila pratiche bloccate, i processi sono troppo lenti. Ed è chiaro che nel limbo gli abusi si aggravano, le situazioni peggiorano”.

Il vigile del fuoco che ha salvato “Peppe l’Idraulico”: “L’uomo era stremato”

“Era stremato”: così Cosmo Pirolozzi, il 49enne vigile del fuoco di Ischia, intervistato dal Corriere. Si tratta di uno dei tre pompieri che ha tirato fuori dal fango Giovan Giuseppe Di Massa, detto Peppe l’idraulico, come è conosciuto sull’oggi ed oggi noto in tutto il mondo come “L’uomo nel fango”, che è stato il primo a essere salvato mentre era bloccato in un muro di melma e detriti dopo la frana. L’uomo era stato travolto e trascinato prima di finire in un seminterrato dove ha rischiato di finire annegato e dove i pompieri lo hanno salvato prima che fosse troppo tardi. Al salvataggio ha partecipato anche uno dei carabinieri accorsi sul posto. Le immagini, riprese con un telefonino, hanno fatto il giro del mondo. Di Massa ora si trova all’ospedale Cardarelli di Napoli, per lesioni interne all’addome dovute a trauma da schiacciamento.

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