“Ci sono pervenute questa mattina le foto che abbiamo ritenuto di pubblicare immediatamente anche per avvertire del pericolo, le quali mostrano che una frana di una certa consistenza ha invaso il sentiero che porta all’Arcomagno, sfondato il parapetto in muratura di protezione e alcune pietre sono precipitate sulla spiaggia sottostante”. La denuncia è della sezione dell’alto Tirreno Cosentino di Italia Nostra e si riferisce al sentiero che conduce alle grotte dell’Arcomagno, a San Nicola Arcella (CS), uno dei posti più apprezzati dai turisti in Calabria. Il sentiero era stato inaugurato il 5 agosto scorso.
“E’ un fatto gravissimo considerato che tale sentiero è stato interessato da lavori di messa in sicurezza terminati solo pochi giorni fa e che anche da pochi giorni tale percorso è stato inaugurato dopo, evidentemente, il collaudo finale degli interventi. Solo per un puro caso fortunatamente nessuno si è fatto male”, si legge in una nota. “Chiediamo ragione di quanto verificatosi al Comune di San Nicola Arcella, che spieghi al più presto come tutto ciò sia potuto accadere proprio dopo la ultimazione dei lavori di messa in sicurezza. Nel frattempo – conclude Italia Nostra – chiediamo alle Autorità che si adottino tutte le misure necessarie per tutelare e garantire la sicurezza delle persone che forse non avvedute dell’eventuale pericolo imminente continuano ad accedere da sud all’Arcomagno”
“E’ un fatto gravissimo considerato che tale sentiero è stato interessato da lavori di messa in sicurezza terminati solo pochi giorni fa e che anche da pochi giorni tale percorso è stato inaugurato dopo, evidentemente, il collaudo finale degli interventi. Solo per un puro caso fortunatamente nessuno si è fatto male”, si legge in una nota. “Chiediamo ragione di quanto verificatosi al Comune di San Nicola Arcella, che spieghi al più presto come tutto ciò sia potuto accadere proprio dopo la ultimazione dei lavori di messa in sicurezza. Nel frattempo – conclude Italia Nostra – chiediamo alle Autorità che si adottino tutte le misure necessarie per tutelare e garantire la sicurezza delle persone che forse non avvedute dell’eventuale pericolo imminente continuano ad accedere da sud all’Arcomagno”
