Frantoio oleario scarica sansa in un torrente, denunciati il titolare e un suo operaio

Dopo la segnalazione di alcuni cittadini al numero di emergenza 112 perché avevano notato la strana colorazione scuro rosaceo e male odorante delle acque

Il titolare di un frantoio oleario del comune di Montalto Uffugo (Cs) ed un suo operaio sono stati denunciati, nei giorni scorsi, all’autorità giudiziaria dai carabinieri forestali della locale stazione per violazione alla normativa ambientale. Dopo la segnalazione di alcuni cittadini al numero di emergenza 112 perché avevano notato la strana colorazione scuro rosaceo e male odorante delle acque del “Fosso del Granchio”, i militari si sono recati per un controllo in contrada “Martorano” di Montalto.

Come fanno sapere i carabinieri, si è risaliti “ad un’azienda agricola che ospita al suo interno un frantoio oleario che, per cause ancora in corso di accertamento, aveva scaricato in un fosso un ingente quantitativo di acque di vegetazione, di lavaggio e sansa solida e liquida” al di fuori della pratica agronomica autorizzata. Secondo i controlli dei militari, le acque reflue della stessa natura, avevano interessato il sistema superficiale e l’ecosistema fluviale di circa quattro chilometri di corso d’acqua. Secondo quanto emerso dalle indagini, i reflui oleari prodotti dal processo di lavorazione dell’impianto, erano stati trasportati, scaricati e riversati su un terreno adiacente al fossato con un carro botte aziendale condotto da un operaio trattorista.

Come fanno sapere i carabinieri, si è risaliti “ad un’azienda agricola che ospita al suo interno un frantoio oleario che, per cause ancora in corso di accertamento, aveva scaricato in un fosso un ingente quantitativo di acque di vegetazione, di lavaggio e sansa solida e liquida” al di fuori della pratica agronomica autorizzata. Secondo i controlli dei militari, le acque reflue della stessa natura, avevano interessato il sistema superficiale e l’ecosistema fluviale di circa quattro chilometri di corso d’acqua. Secondo quanto emerso dalle indagini, i reflui oleari prodotti dal processo di lavorazione dell’impianto, erano stati trasportati, scaricati e riversati su un terreno adiacente al fossato con un carro botte aziendale condotto da un operaio trattorista.

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