Frantoio sequestrato in Calabria: titolare rimuove i sigilli, denunciato insieme al custode giudiziario

Accertata la rimozione dei sigilli e le modifiche apportate sia al capannone che alla vasca, si è nuovamente posta sotto sequestro l’intera struttura

Violazione di sigilli, realizzazioni di opere edili in assenza di permesso e inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità sono i reati contestati dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cerzeto a due persone di San Marco Argentano, proprietario e custode giudiziario di un capannone utilizzato come opificio per molitura olive sito in località San Cataldo di Mongrassano in provincia di Cosenza. Durante un controllo di tale zona i militari constatavano che l’accesso ad un capannone, nei mesi scorsi posto sotto sequestro e ancora vincolato da tale provvedimento, era libero e la porta era aperta ed al suo interno erano stati effettuati dei lavori.

Lavori dopo aver violato i sigilli

Lavori dopo aver violato i sigilli

In particolare all’interno di esso, oltre alla vasca per raccolta acque di lavorazione già oggetto di sequestro per difformità urbanistiche, era stata realizzata un’altra area adibita ad uffici con relativi servizi igienici. Inoltre era stata assemblata una linea completa per la molitura delle olive (impianto a nastro, impianto si lavaggio, mola elettromeccanica, silos, pressa, separatore ecc) che non era presente al momento del primo sequestro avvenuto nei mesi scorsi. A seguito di tale controllo, accertata l’avvenuta rimozione dei sigilli e le modifiche apportate sia al capannone che alla vasca, si è nuovamente posta sotto sequestro l’intera struttura.

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