Complessivamente nel periodo 2002/2020 coloro che sono emigrati dal Sud hanno superato il milione di persone, di cui circa il 30% laureati. E’ quanto si legge nell’ultimo rapporto Svimez sul Mezzogiorno. Un dato allarmante che conferma la desertificazione in atto nelle regioni meridionali alle prese con un’economia sempre più depressa perché soggetta a pratiche clientelari che tendono ad affossare bravura e meritocrazia.
Sud meno reattivo durante ripresa: Pil +5%
Sud meno reattivo durante ripresa: Pil +5%
Secondo quanto emerge dal report di Svimez il Sud appare meno reattivo in questa fase di ripresa economica. Si stima per il 2021 una crescita del Pil nel Centro Nord del 6,8% mentre nel Sud crescerà del 5%. Il Mezzogiorno, quindi, appare “meno reattivo e pronto a rispondere agli stimoli di una domanda legata soprattutto a due fattori, le esportazioni e gli investimenti”. Nel 2022 la Svimez prevede un aumento del Pil del +4,2% al Centro-Nord e del +4% nel Mezzogiorno. Nel biennio 2023/2024 la stima è per il Sud rispettivamente del +1,9% il primo anno e del +1,5% il secondo, mentre nel Centro-Nord il Pil crescerebbe del +2,6% nel 2023 e del +2% nel 2024.
Fondi Recovery saranno “spinta decisiva”
“L’economia meridionale – si legge nel Rapporto Svimez – potrebbe avere una spinta decisiva se si spenderanno interamente i fondi destinati al Mezzogiorno (40%) e se si riuscirà a trasformare la spesa per investimenti pubblici in nuova capacità produttiva in grado di intercettare una quota maggiore di domanda, interna ed estera”.
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