Furbetti del reddito di cittadinanza nel Vibonese, in 22 a processo (NOMI)

Gli indagati non avrebbero comunicato di essere sottoposti a misura cautelare anche a seguito di convalida dell’arresto o del fermo
reddito di cittadinanza

Inizierà’ il prossimo 27 giugno, davanti al giudice monocratico, il processo a carico di 22 persone accusate di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata a dicembre dello scorso anno, dall’Ufficio di Procura diretto da Camillo Falvo, ieri mattina c’è stata l’udienza preliminare al termine della quale il gup di Vibo ha disposto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati. Le indagini, che avevano portato al sequestro di una somma di 80mila euro, sono state effettuate dalla sezione di polizia giudiziaria della Procura di Vibo Valentia, Aliquota Guardia di finanza ed Aliquota Carabinieri e avevano fatto emergere una presunta condotta illecita legata alla percezione del sussidio statale da parte degli indagati che, all’atto della presentazione della domanda all’Inps, o durante l’erogazione del beneficio stesso, avrebbero omesso di comunicare di essere sottoposti a misura cautelare personale, anche a seguito di convalida dell’arresto o del fermo. Si tratta di soggetti già condannati nei processi antidroga “Giardini segreti” e “Stammer 2” oppure finiti anch’essi in dibattimento in “Rimpiazzo” e “Rinascita-Scott”, oltre ad essere stati coinvolti nell’inchiesta “Imponimento”.

Le presunte percezioni illecite

Le presunte percezioni illecite

Le somme che sarebbero entrate nella disponibilità degli indagati variano da 220 a quasi 10mila euro, Nello specifico a Raffaele Figliano, 35 anni di Sant’Onofrio, è contestata la percezione illecita di 1.500 euro); Massimiliano Mobilio, 35 di Ionadi (500 euro); Lorenzo Cosentino, 41 anni, di San Nicola da Crissa (9mila euro); Giovanni Castagna, 50 anni, di Rombiolo (2.979,12 euro); Giuseppe Caparrotta, 56 anni, di Bivona (2.000 euro); Francesco Federici, 58 anni, di Vibo (223,50 euro); Pantaleone Perfidio, 35 anni, di Nicotera (1.499,97 euro); Francesco Caridà, 54 anni, di Pizzo (1.390,19 euro); Salvatore Forelli, 62 anni, di Tropea (1.999,32 euro); Francesco Mazzitelli, 27 anni, di Tropea (176,68 euro); Salvatore Bonazza, 44 anni, residente a Serra (8.860 euro); Graziano Spasaro, 45 anni, di Briatico (8.187,41 euro); Federico Aieta Artusa, 45 anni, di Briatico (9mila euro); Carlo Longo, 43 anni, di Portosalvo (991,66 euro); Nazzareno Castagna, 56 anni, di Briatico (9.800 euro); Maria Carmela Ciconte, 53 anni, originaria di Sorianello, residente a Vibo Marina (5.249,80 euro); Salvatore Carone, 42 anni, di Tropea (453,83 euro); Francesco De Benedetto, 37 anni, di Tropea (739,51 euro); Francesco Cortese, 51 anni, di Tropea (982,42 euro); Benito La Malfa, 86 anni, di Nicotera 3.146,59 euro); Ippolito Fortuna, 62 anni, di Vibo Marina (4.881,40 euro); Damiano Ciancio, 65 anni, di Acquaro (499,97 euro). L’operazione che aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati delle 22 persone ora a processo era stata condotta dalla Guardia di finanza ed era solo una dette tante svolte tra il 2021 e il 2022 finalizzate a far emergere le irregolarità nell’erogazione della misura prevista dal governo Conte. (f.p.)

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