“Dispiacere per i ripetuti furti sacrileghi che si registrano nelle chiese della Diocesi”. Lo esprime il vescovo di Locri-Gerace (Reggio Calabria), monsignor Francesco Oliva. “Rincresce – dice monsignor Oliva – ricevere ancora una volta notizie di furti commessi nelle Chiese. A quello delle corone della statua della Madonna di Portosalvo a Siderno si aggiunge quello di ‘un’ancora devozionale’ che si trovava nella chiesa parrocchiale di Riace Marina.
Si tratta – rileva il presule – di gesti vili, ancor di più perché toccano simboli della devozione del nostro popolo, che ne diviene l’offeso principale. Al furto di matrice sacrilega si aggiunge la sottrazione di monete dalle apposite cassette per le offerte collocate nelle stesse chiese”. Secondo il vescovo di Locri-Gerace “c’è sempre chi ricorre a questi espedienti per racimolare qualche spicciolo, dimenticando che ciò che si sottrae sono le piccole offerte dei fedeli destinate ai bisogni della chiesa e degli stessi poveri. Eppure, presso ogni parrocchia opera un Gruppo Caritas che interviene per le necessità più urgenti e al quale si può sempre fare riferimento, senza andare a commettere gesti così riprovevoli.
Si tratta – rileva il presule – di gesti vili, ancor di più perché toccano simboli della devozione del nostro popolo, che ne diviene l’offeso principale. Al furto di matrice sacrilega si aggiunge la sottrazione di monete dalle apposite cassette per le offerte collocate nelle stesse chiese”. Secondo il vescovo di Locri-Gerace “c’è sempre chi ricorre a questi espedienti per racimolare qualche spicciolo, dimenticando che ciò che si sottrae sono le piccole offerte dei fedeli destinate ai bisogni della chiesa e degli stessi poveri. Eppure, presso ogni parrocchia opera un Gruppo Caritas che interviene per le necessità più urgenti e al quale si può sempre fare riferimento, senza andare a commettere gesti così riprovevoli.
Come comunità diocesana – conclude monsignor Oliva – preghiamo il Signore affinché gli esecutori di questi furti si ravvedano, restituiscano gli oggetti trafugati e chiedano perdono per il loro gesto”.
Redazione Calabria 7