Dovrà presentarsi alla Polizia giudiziaria quotidianamente per due volte a settimana C. D. P. ,arrestato per furto in abitazione in concorso. Il giudice del Tribunale monocratico ha convalidato l’arresto a carico dell’indagato, difeso dall’avvocato Alessio Spadafora, disponendo l’obbligo di presentazione alla pg, mentre il pm aveva invocato la misura cautelare degli arresti domiciliari. Secondo la ricostruzione dei fatti, durante i servizi di controllo del territorio nella zona di viale Isonzo, il personale della Squadra Volante si sarebbe accorto della presenza di una scala metallica, di circa tre metri, appoggiata ad un muro che conduceva sul tetto di una struttura adiacente. Avrebbero visto due persone con il volto travisato da un passamontagna, una delle quali aveva tra le mani una grossa mazza metallica. Una terza persona, invece, stava uscendo da una porta finestra posta al piano terra dell’abitazione circondata dal giardino ed aveva in mano un grosso piccone. Il giovane con il viso scoperto è stato subito riconosciuto dagli agenti in C. D. P., noto pregiudicato. I tre malviventi vistisi scoperti si sarebbero dati ad una precipitosa fuga. I Poliziotti hanno iniziato ad inseguirlo e durante la fuga P. ha perso un centurino rosso e si era disfatto del piccone, riuscendo infine a dileguarsi nelle palazzine vicine, mentre gli altri due hanno fatto perdere le loro tracce nella fitta vegetazione presente nella zona.
A quel punto gli agenti, recuperati l’orologio e il piccone, si sono recati nell’abitazione del P.. Ad aprire la porta lo stesso P., che alla vista delle forze dell’ordine avrebbe fatto finta di nulla, asserendo di essere estraneo ai fatti. Nel frattempo altri poliziotti con la presenza di personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica hanno effettuato il sopralluogo ed i rilievi nella abitazione ove era avvenuto il furto.
A quel punto gli agenti, recuperati l’orologio e il piccone, si sono recati nell’abitazione del P.. Ad aprire la porta lo stesso P., che alla vista delle forze dell’ordine avrebbe fatto finta di nulla, asserendo di essere estraneo ai fatti. Nel frattempo altri poliziotti con la presenza di personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica hanno effettuato il sopralluogo ed i rilievi nella abitazione ove era avvenuto il furto.
Hanno accertato la forzatura della anta della porta finestra posta al piano terra, la camera da letto completamente a soqquadro ed in una delle pareti un grosso buco sul muro praticato nel tentativo di asportare la cassaforte lì posizionata. La proprietaria dell’appartamento giunta sul posto ha riferito che dalla camera erano stati asportati un PC portatile, una scatola contenete vari monili in oro ed altri oggetti. La signora ha riconosciuto come propri l’orologio e la stessa scala metallica utilizzata dai malviventi, ottenendone la restituzione.
Ritenuta sussistere la condizione di flagranza nel reato commesso e considerata la personalità dell’indagato, gravata da numerosi precedenti di polizia in particolare per reati contro il patrimonio, nonché la posizione di Sorvegliato Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno, P., catanzarese di 23 anni, è stato arrestato per il reato di furto in abitazione in concorso. Su disposizione del pubblico ministero di turno è stato sottoposto ai domiciliari nella propria abitazione in attesa dell’udienza di convalida, al termine della quale, oggi il giudice del Tribunale monocratico ha disposto per l’indagato l’obbligo di presentazione alla p.g.
Proseguono le attività di indagini finalizzate all’identificazione dei complici del furto.