Il sindaco Franz Caruso si oppone con forza all’ennesima azione di barbarie amministrativa che vorrebbe attuare il centrodestra alla Regione Calabria volta a delegittimare il potere decisionale dei Comuni, minandone, di fatto, l’autonomia per come sancita, peraltro, nell’art. 5 della Costituzione Italia. E’ prevista, infatti, la modifica del comma 3 dell’art.5 della legge n.15/2006 che prevede, come presupposto per la fusione dei Comuni, la delibera consiliare di ogni singolo ente territoriale interessato. Un colpo di mano a sfregio della democrazia che aprirebbe la strada verso un “assolutismo” che ricorda stagioni drammatiche già vissute dal nostro Paese contro cui occorre fare massa critica e lottare affinché non tornino mai più. A tal fine il sindaco Franz Caruso ha chiesto all’Anci Calabria ed al Presidente dell’Anci Nazionale, Antonio De Caro, una immediata presa di posizione per contrastare questo tentativo illiberale ed antidemocratico.
Fusione Comuni
Fusione Comuni
“Il governo regionale- scrive il sindaco Franz Caruso ad Anci Nazionale e Anci Calabria- si appresta a varare una cosiddetta legge omnibus con la quale apporterà modifiche ad una serie di leggi vigenti. Tra queste c’è la modifica del co.3 dell’art.5 della legge n.15/2006 che prevede, come presupposto per la fusione dei Comuni, la delibera consiliare di ogni singolo ente territoriale interessato al processo di fusione. Con la modifica che si vuole apportare (alla seduta del prossimo consiglio regionale del 22/5/23) al suddetto comma, i Comuni vengono estromessi completamente dal processo decisionale. La Regione può decidere autonomamente di cancellare i singoli Comuni per dare vita ad un unico Comune. Io credo che questo, se attuato, sia un attentato grave all’autonomia di ogni singolo Ente territoriale per cui chiedo che ANCI Calabria e ANCI Nazionale si esprimano in modo netto sul punto. Per quanto mi riguarda, organizzerò un incontro pubblico con i Sindaci per contrastare in tutti i modi -anche giudiziari- il tentativo illiberale ed antidemocratico messo in piedi dal governo regionale di minare dalle fondamenta l’autonomia dei Comuni calabresi”.