Gara di solidarietà per una 14enne affetta da sarcoma: raccolti oltre 350mila euro per le cure negli Usa

I genitori della giovane avevano lanciato un crowdfunding sulla piattaforma GoFundMe il 15 maggio

Il 15 maggio, i genitori di una 14enne della provincia di Padova affetta da sarcoma hanno lanciato un crowdfunding sulla piattaforma GoFundMe per raccogliere i finanziamenti necessari all’inizio di un percorso terapeutico in un centro specializzato negli Stati Uniti. Si è scatenata una vera e propria gara di solidarietà: infatti, in neanche due settimane, sono stati raccolti oltre 370mila euro.

Il racconto della ragazza 

Il racconto della ragazza 

Nella descrizione della raccolta fondi, il racconto di quanto accaduto è affidato alle parole della stessa ragazza. “Fino a un anno fa, la mia vita era come quella delle ragazze della mia età: scuola, attività sportiva, amici. A maggio 2022, mi sono accorta di avere un nodulo del collo. Inizialmente, mi dava poco fastidio ma, con il passare del tempo, è aumentato di dimensioni, rendendomi difficile la deglutizione. È seguita l’asportazione del nodulo. Doveva essere un intervento risolutivo, invece l’esito dell’esame istologico è stato sconvolgente. Una notizia che nessuno vorrebbe mai ricevere: un tumore maligno, aggressivo e raro per sede ed età”, ha spiegato Teresa.  

“Sono 6 mesi che lotto contro un sarcoma, ho fatto cicli di chemioterapie e radioterapie, che mi hanno impedito di vivere la vita che avrei voluto ma, nonostante tutto, ho affrontato le cure con coraggio e fiducia. Purtroppo, dopo due mesi dall’operazione, il sarcoma è velocemente ricresciuto nello stesso punto in cui era stato tolto. La mia vita, quella dei miei familiari e di tutti coloro che mi amano è diventata un incubo. Tutto è reso più complicato dalla posizione in cui si trova; per il momento riesco a mangiare, lo faccio lentamente e con prudenza”, ha proseguito la 14enne. 

“Dopo le ultime Tac e risonanze i medici hanno detto che le cure non hanno avuto il successo sperato, che la malattia potrebbe diventare incontrollabile e che qui a Padova e in Italia non ci sono altre cure efficaci per questo tipo di sarcoma. Dopo qualche giorno di disperazione, i miei genitori e famigliari si sono imposti di reagire e di tentare il tutto per tutto. Hanno trovato quello che potrebbe essere il centro adatto a me, un ospedale all’avanguardia per la cura dei sarcomi. Ma per queste cure servono molti soldi. Spero nella vostra generosità”, ha concluso la ragazza.

L’appello dei genitori

“Il percorso di cura che ha affrontato fino ad oggi in Italia, con coraggio e determinazione, non è stato sufficiente a fermare la malattia e, allo stato attuale, i protocolli di cura pediatrici non prevedono altre terapie efficaci. A questo punto Teresa ha bisogno di accedere a cure che non sono disponibili qui in Italia. Noi genitori, insieme a tutta la famiglia, ci siamo attivati alla ricerca di possibili percorsi di cura all’estero. Una speranza sembra arrivare, in particolare, da un centro specializzato negli Stati Uniti, MD Anderson Cancer Center, che in questo momento sta valutando attentamente il caso di Teresa per un possibile nuovo percorso terapeutico”, hanno aggiunto i genitori. 

“Il costo per il solo ingresso nella struttura per l’esecuzione di tutti gli esami volti a individuare la terapia specifica è di 61.883 USD (57.000 €). Inoltre, ci è già stato comunicato che, per i primi cicli di cure, la somma necessaria crescerà molto; non conosciamo ancora la cifra precisa perché questa dipenderà molto dalla tipologia di cura individuata. La stima che la struttura ci ha fornito è di almeno 400mila USD (370mila €)”, hanno chiosato la madre e il padre di Teresa.

Il 22 maggio, dopo una settimana, i genitori, vedendo la grande partecipazione alla raccolta fondi, hanno poi scritto: “Siamo commossi dalla vostra generosità! Grazie! Teresa, noi genitori e i familiari ringraziamo le migliaia di persone che hanno preso tanto a cuore la sua storia. È una straordinaria manifestazione di solidarietà e di partecipazione che ci sta dando tanto conforto e fiducia. Stiamo ora già lavorando per concretizzare il primo nostro obiettivo a breve, che è quello di andare all’istituto di cura negli Stati Uniti. Vi aggiorniamo presto”. 

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