Gettonopoli a Catanzaro, il gip boccia la richiesta di archiviazione per 19 indagati

Il pubblico ministero dovrà adesso riformulare l'imputazione nei confronti dei consiglieri comunali indagati finiti al centro dell'inchiesta

di Mimmo Famularo – Puntavano ad un’archiviazione piena per “insussistenza dei fatti” e non “per tenuità del fatto” ma il gip del Tribunale di Catanzaro Valeria Isabella Valenzi ha bocciato le richieste della difesa e dell’accusa ordinando al pm di formulare “entro dieci giorni” l’imputazione (truffa aggravata e falsità ideologica) e la relativa richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 18 indagati coinvolti nell’inchiesta “Gettonopoli” sulle presunte presenze “fantasma” e sui presunti verbali farlocchi attestanti riunioni delle commissioni consiliari. Il procedimento penale nei confronti dei consiglieri comunali di Catanzaro (ex ed attuali) va dunque avanti. L’ordinanza di 18 pagine che rigetta la richiesta di archiviazione riguarda Filippo Mancuso (oggi consigliere regionale in quota Lega), Agazio Praticò, Antonio Mirarchi, Fabio Celia, Antonio Angotti, Manuela Costanzo, Francesca Carlotta Celi, Lorenzo, Costa, Roberta Gallo, Francesco Gironda, Luigi Levato, Rosario Mancuso, Giuseppe Pisano, Cristina Rotundo, Giulia Procopi, Fabio Talarico, Antonio Ursino e Enrico Consolante. Un difetto di notifica relativo al mancato ricevimento della fissazione dell’udienza camerale ha comportato invece il rinvio della discussione per Rosario Lostumbo, la cui posizione è stata quindi stralciata e affrontata in separata sede. Anche in questo caso il gip ha respinto la richiesta di archiviazione ordinando al pm di riformulare il capo di imputazione.

I nomi degli indagati e le loro posizioni

I nomi degli indagati e le loro posizioni

Alla richiesta di archiviazione del pm Pasquale Mandolfino avevano presentato opposizione sei indagati: Antonio Mirarchi, Fabio Celia e Antonio Angotti (difesi dall’avvocato Eugenio Felice Perrone); Filippo Mancuso (assistito dall’avvocato Francesco Iacopino), Agazio Praticò (seguito dall’avvocato Antonio Lomonaco) e Manuela Costanzo (avvocato Giuseppe Pitaro). I sei consiglieri comunali  avevano infatti versato quanto dovuto alle casse del Comune di Catanzaro, ma puntano ad un decreto di archiviazione piena, considerando il fatto che non essendosi avvalsi dello strumento difensivo dell’interrogatorio, non hanno potuto spiegare al pm la loro estraneità alla vicenda  (LEGGI QUI). Il gip, non reputando condivisibili le motivazioni del pubblico ministero titolare del fascicolo, ha ritenuto ammissibile l’opposizione nei loro confronti ma ha esteso l’udienza a porte chiuse anche agli altri 13 indagati coinvolti nella stessa inchiesta per i quali era stata avanzata richiesta di archiviazione per “tenuità del fatto”. Si tratta di Francesca Carlotta Celi, (difesa dall’avvocato Marco Reina); Lorenzo Costa (difeso dall’avvocato Maurizio Belmonte); Roberta Gallo (assistita dal legale Amedeo Bianco); Francesco Gironda, (assistito dall’avvocato Valerio Murgano); Luigi Levato, (difeso dal legale Helenio Cartaginese); Rosario Lostumbo (assistito dal legale Enzo Ioppoli); Rosario Mancuso (difeso dall’avvocato Michele De Cillis); Giuseppe Pisano (difeso dall’avvocato Giuseppe Pisano); Cristina Rotundo (assistito dal legale Amedeo Bianco); Giulia Procopi (difesa dall’avvocato Enzo De Caro); Fabio Talarico (difeso dall’avvocato Amedeo Bianco); Antonio Ursino (difeso dall’avvocato Daniela Gullì) ed Enrico Consolante (assistito dai legali Flavio Pirrò e Rosario Montesanti).

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