“Neanche il più grande degli illusionisti saprebbe cambiare abito così rapidamente”. Inizia così un post pubblicato su Facebook dal consigliere comunale dimissionario Fabio Celia.
L’ormai ex componente dell’Assemblea di Palazzo De Nobili fa chiaro riferimento a quanto sta accadendo al Comune di Catanzaro, dopo le annunciate dimissioni dei consiglieri comunali ed assessori componenti di Forza Italia, che ora si stanno tramutando in dimissioni da Forza Italia per sostenere il sindaco Sergio Abramo, nonostante il caos politico generato dall’inchiesta Gettonopoli, che ha portato alle dimissioni di altri consiglieri oltre Celia: hanno lasciato il Consiglio anche Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco, Roberto Guerriero e Libero Notarangelo, appena eletto consigliere regionale alle ultime elezioni di domenica scorsa.
L’ormai ex componente dell’Assemblea di Palazzo De Nobili fa chiaro riferimento a quanto sta accadendo al Comune di Catanzaro, dopo le annunciate dimissioni dei consiglieri comunali ed assessori componenti di Forza Italia, che ora si stanno tramutando in dimissioni da Forza Italia per sostenere il sindaco Sergio Abramo, nonostante il caos politico generato dall’inchiesta Gettonopoli, che ha portato alle dimissioni di altri consiglieri oltre Celia: hanno lasciato il Consiglio anche Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco, Roberto Guerriero e Libero Notarangelo, appena eletto consigliere regionale alle ultime elezioni di domenica scorsa.
Celia usa il pugno duro e critica i suoi ex colleghi, colpevoli di disconoscere il vero significato della politica. “Ci sono persone – scrive – che si spacciano per politici che con la politica non hanno nulla a che fare. Zero valori, zero morale, zero coerenza, zero interesse verso cittadini, aziende e territorio. Contano solo loro, esistono solo loro. Indossano un abito di circostanza ad ogni occasione, sfoggiando eleganza e dignità. Pensano a loro stessi, ai loro interessi e si svestono in un millesimo di secondo del loro precedente abito non appena a portata di mano gli si presenta una poltrona, un gettone di presenza o un posto al sole in una delle strutture regionali. E con il loro nuovo vestito si mostrano senza vergogna elevandosi a signori su coloro che utili diventano solamente nel momento di un voto, i cittadini.
Girano per la città indossando la loro veste con orgoglio, ma in realtà sono spogli di dignità, di giustizia, di pudore, di generosità e di coerenza. La politica è un’altra cosa, attualmente il suo abito è fuori moda. Ma è quello che io ho indossato dall’inizio e da allora è diventata la mia seconda pelle”.
Redazione Calabria 7