Gettonopoli, l’invito di Celia a tutti i consiglieri comunali: “Dimettiamoci”

Politiche 2022 Celia

“Io sono rimasto a Catanzaro, ho scelto di essere imprenditore in Calabria, e come altri che lo hanno fatto, sono consapevole di quanto sia complicato in questa regione essere imprenditore, tuttavia, è una scelta. Coraggiosa o normale che sia, è la mia scelta e la difenderò. Ecco perché non accetto che la mia scelta possa essere ferita nella dignità che incarna”.

Sono le parole del consigliere comunale di Catanzaro, Fabio Celia, all’indomani della seconda puntata della trasmissione Non è l’arena andata in onda su La 7 ieri sera. Il programma condotto da Massimo Giletti ha nuovamente affrontato il tema relativo all’inchiesta “gettonopoli”, che vede 29 consiglieri comunali indagati per i gettoni di presenza durante le commissioni consiliari e, alcuni di loro, per rimborsi comunali ricevuti con assunzioni che sono finite sotto la lente della Procura di Catanzaro.

Sono le parole del consigliere comunale di Catanzaro, Fabio Celia, all’indomani della seconda puntata della trasmissione Non è l’arena andata in onda su La 7 ieri sera. Il programma condotto da Massimo Giletti ha nuovamente affrontato il tema relativo all’inchiesta “gettonopoli”, che vede 29 consiglieri comunali indagati per i gettoni di presenza durante le commissioni consiliari e, alcuni di loro, per rimborsi comunali ricevuti con assunzioni che sono finite sotto la lente della Procura di Catanzaro.

“È nostro dovere di consiglieri comunali – prosegue Celia – lanciare un messaggio di trasparenza alla città di Catanzaro, a quei cittadini che hanno votato il nostro nome per essere rappresentati a Palazzo De Nobili. Per questo chiedo a tutti i miei colleghi in consiglio comunale di dare le dimissioni tutti insieme. Personalmente, sono certo della mia correttezza, che non può essere messa in discussione, e nel mio caso di questo si tratta, da gettoni di presenza per un totale di 200 euro. Mi pare ovvio dedurne le adeguate considerazioni e, comunque, spetterà ai magistrati appurare eventuali irregolarità e dovute responsabilità. Anche per quanto riguarda le posizioni dei miei colleghi, ognuno con la propria contestazione, dei quali ho massimo rispetto e per i quali si esprimeranno gli inquirenti. Di certo, – afferma ancora Celia – tutti noi consiglieri comunali abbiamo il dovere di riconquistare la fiducia e la credibilità messe in discussione dalla trasmissione televisiva condotta da Giletti, che rispetto nel suo ruolo di giornalista, ma al quale contesto una superficiale analisi sull’argomento, che non può essere generalizzato ed associato a ben altri argomenti trattati. Persino tra noi consiglieri esistono enormi differenze sui fatti contestati, pertanto, per quanto sia nobile il servizio di informare gli italiani è altrettanto nobile raccontare loro la verità. Un imprenditore come me, che lotta quotidianamente da anni in questa terra, con aziende di 40 dipendenti, consapevole di quanto duro sia affermarsi in Calabria, è orgoglioso di aver fatto tutto questo e non ammette che qualcuno, confuso da un’informazione parziale dei fatti, possa mettere in discussione la credibilità. Potrei andare con orgoglio avanti nel ricoprire il ruolo di consigliere comunale, – conclude Celia – ma sono pronto a dimettermi assieme a tutti gli altri consiglieri, che invito pubblicamente alle dimissioni. È nostro dovere farlo e non singolarmente, tutti insieme, per dare un messaggio inequivocabile. Lo dobbiamo ai catanzaresi e lo dobbiamo a noi stessi”.

Redazione Calabria 7

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