Gioia Tauro, puzza dal depuratore: cittadini bloccano conferimento percolato

di Vincenzo Imperitura

Si sono ritrovati spontaneamente davanti al maxi depuratore di Gioia Tauro: una cinquantina di cittadini della città del porto, stamattina, per l’ennesima volta, sono scesi in strada sbarrando l’accesso dei mezzi all’interno della struttura posta alla periferia del lungomare. Troppa la puzza che da stanotte ha invaso le vie cittadine.

Si sono ritrovati spontaneamente davanti al maxi depuratore di Gioia Tauro: una cinquantina di cittadini della città del porto, stamattina, per l’ennesima volta, sono scesi in strada sbarrando l’accesso dei mezzi all’interno della struttura posta alla periferia del lungomare. Troppa la puzza che da stanotte ha invaso le vie cittadine.

E così, di buon mattino, un nutrito gruppo di cittadini inferociti, guidati dal sindaco Aldo Alessio – che già alla fine di giugno aveva condiviso la protesta dei cittadini esasperati, presidiando un sit in davanti all’ingresso dello stabilimento – si sono piazzati davanti ai cancelli della struttura gestita dalla “Iam” per chiedere, ancora una volta, la soluzione di un problema grave che investe particolarmente gli abitanti del quartiere Fiume (il più esposto ai miasmi insopportabili che vengono fuori dal depuratore) ma che interessa tutto il grosso centro della Piana. Sul banco degli imputati, la lavorazione che riguarda la quarta linea di produzione, quella per intendersi, che si occupa della lavorazione del percolato da trasformare in fanghi. Percolato che arriva da diversi siti sparsi un po’ in tutto il meridione e che viene mandato in lavorazione, con il beneplacido della Regione Calabria, nello stabilimento di Gioia, provocando, protestano i cittadini, un odore insopportabile che ha superato la normale soglia di sopportazione. Il sindaco Alessio che ha immediatamente avvisato il commissariato e l’asl di quanto stava succedendo, è riuscito ad entrare nella struttura per una sorta di “ispezione” improvvisata. Visita che però non ha calmato la protesta, visto che attualmente, ci sono una decina di auto cisterne che non sono riuscite a scaricare all’interno del depuratore e sono ferme in sosta nel piazzale di un distributore di benzina nelle vicinanze del porto.

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