Giornalista tenta di intervistare un uomo in Calabria, familiari inveiscono. Interviene la polizia

Il giornalista a più riprese ha tentato di parlare con due importanti esponenti dei clan reggini i quali hanno risposto barricandosi in casa

Momenti di tensione ieri sera alla periferia di Bocale quando il giornalista Klaus Davi si è recato nella frazione di Pellaro di Reggio Calabria per un’indagine che sta conducendo su quello che lui definisce il “triangolo delle Bermude Pellaro-Bocale-Lazzaro”. Il giro di Klaus Davi è iniziato dalle dimore blindatissime delle grandi famiglie di ‘ndrangheta del posto. Il giornalista a più riprese vi si è recato davanti per tentare di parlare con due importanti esponenti della mafia locale i quali hanno risposto però barricandosi in casa e impedendo anche ai loro figli e congiunti di uscire e conferire con il massmediologo. Il tour di Davi è proseguito poi nel centro della frazione senza successo perché altri esponenti della criminalità organizzata attualmente in libertà non si sono fatti trovare. Il giornalista però non si è dato per vinto ed è tornato a Bocale in serata puntando sull’effetto sorpresa e riprovando così a intervistare alcuni di questi soggetti.

Tenta di intervistare un uomo, familiari inveiscono contro

Tenta di intervistare un uomo, familiari inveiscono contro

Non pago dei tentativi si è recato in un noto circolo ricreativo in cui, autorizzato inizialmente dai titolari ad entrare, ha cominciato a fare domande sull’omicidio Barreca e sui presunti complici. Un tema evidentemente scomodo dato che sono bastati pochi minuti perché il sedicente titolare del circolo lo mettesse alla porta. A quel punto Davi si è recato a casa di un esponente coinvolto in passato in vicende di ‘ndrangheta e che, secondo alcune indagini, pur essendo estraneo all’omicidio Barreca, si trovava però quel giorno nelle vicinanze del luogo in cui avvenne l’attentato. Nondimeno, il soggetto in questione non ha per niente gradito la visita di Klaus Davi ed è sceso accompagnato da diversi congiunti inveendo contro il massmediologo e le sue inchieste. Se non fosse stato per il pronto intervento di una pattuglia della polizia la serata del giornalista non sarebbe finita bene, tanta era l’animosità del soggetto e dei familiari. I poliziotti hanno provveduto a calmare le acque e, soprattutto, a evitare che la situazione degenerasse.

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