Giovane del Catanzarese morì in un incidente sull’A2, sedici indagati

Si tratta di imprenditori, tecnici e funzionari Anas accusate, a vario titolo, di omicidio stradale e frode in pubbliche forniture e di alcune contravvenzioni
giovane catanzarese

Sono sedici le persone indagate dopo la chiusura delle indagini per la morte, avvenuta il 19 dicembre del 2019, di Mattia Albace, giovane di Conflenti, nel Catanzarese, che ha perso la vita in un incidente stradale sull’A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’. Si tratta di imprenditori, tecnici e funzionari Anas. La famiglia ha deciso quindi di andare a fondo dell’accaduto ed avere giustizia. Le sedici persone sono accusate, a vario titolo, di omicidio stradale e frode in pubbliche forniture e di alcune contravvenzioni.

Il giovane perse la vita a causa delle gravi ferite riportate nell’impatto avvenuto sull’A2, in direzione nord, all’altezza del km 264,000, tra gli svincoli di Rogliano e Cosenza. Il sinistro, aveva coinvolto la sua Fiat Punto ed un furgone fermo sulla carreggiata all’inizio del cantiere. Nel tratto di strada erano, infatti, in corso alcuni lavori di manutenzione. Nella comunità di Conflenti, oggi come allora resta lo sgomento per la prematura scomparsa del giovane. Tra le ipotesi di reato della Procura di Cosenza, frode allo Stato in merito all’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria sulla rete stradale e difformità rispetto a quanto previsto nel Capitolato Speciale d’Appalto. Dopo quasi tre anni dall’incidente la tragica vicenda arriva, quindi, in tribunale.

Il giovane perse la vita a causa delle gravi ferite riportate nell’impatto avvenuto sull’A2, in direzione nord, all’altezza del km 264,000, tra gli svincoli di Rogliano e Cosenza. Il sinistro, aveva coinvolto la sua Fiat Punto ed un furgone fermo sulla carreggiata all’inizio del cantiere. Nel tratto di strada erano, infatti, in corso alcuni lavori di manutenzione. Nella comunità di Conflenti, oggi come allora resta lo sgomento per la prematura scomparsa del giovane. Tra le ipotesi di reato della Procura di Cosenza, frode allo Stato in merito all’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria sulla rete stradale e difformità rispetto a quanto previsto nel Capitolato Speciale d’Appalto. Dopo quasi tre anni dall’incidente la tragica vicenda arriva, quindi, in tribunale.

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