E’ stato convalidato dal Gip l’arresto, eseguito dagli agenti della squadra mobile e delle volanti della questura di Reggio Calabria, di Vittorio Roda, detto Francesco, 30 anni, ritenuto responsabile di detenzione e porto illegale di arma comune da sparo e lesioni personali aggravate ai danni di un giovane, poco più che ventenne, contro cui, nel pomeriggio del 5 marzo scorso, sulla via Nazionale di Gallico, aveva sparato un colpo di pistola ferendolo alla gamba destra.
Al momento del fatto, il giovane e alcuni suoi familiari stavano percorrendo la via Nazionale di Gallico verso Archi a bordo di una utilitaria. All’altezza di Caracciolo furono affiancati da un furgone dal quale scese Rodà per aggredire lo zio del ragazzo ferito intervenuto per difendere il nipote. Scattato l’allarme, le Volanti della Questura si erano messe alla ricerca del responsabile sul territorio della zona nord della città, controllato anche con l’impiego di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato. Dopo alcune ore, Rodà è tornato nella sua abitazione dove è stato bloccato dagli agenti della squadra mobile e delle volanti. Durante le ricerche, un investigatore della Squadra Mobile, supportato da un equipaggio delle Volanti in servizio a bordo di moto, ha disarmato in una via di Archi un parente della vittima che aveva in animo di farsi giustizia da sé con un grosso coltello per vendicare il torto subìto dal familiare. Condotto in questura per gli accertamenti di rito, l’uomo è stato denunciato denunciato per porto illegale in luogo pubblico di arma da taglio. Nel corso delle indagini è emerso che l’aggressore aveva sempre avversato il rapporto di relazione che una sua congiunta aveva iniziato da un paio di mesi con uno zio del ferito. Il ferimento del ventenne rappresenta l’epilogo di un crescendo di atti intimidatori e di minacce volte a far cessare la relazione. Il Gip ha imposto a Rodà la misura cautelare della custodia in carcere.
Al momento del fatto, il giovane e alcuni suoi familiari stavano percorrendo la via Nazionale di Gallico verso Archi a bordo di una utilitaria. All’altezza di Caracciolo furono affiancati da un furgone dal quale scese Rodà per aggredire lo zio del ragazzo ferito intervenuto per difendere il nipote. Scattato l’allarme, le Volanti della Questura si erano messe alla ricerca del responsabile sul territorio della zona nord della città, controllato anche con l’impiego di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato. Dopo alcune ore, Rodà è tornato nella sua abitazione dove è stato bloccato dagli agenti della squadra mobile e delle volanti. Durante le ricerche, un investigatore della Squadra Mobile, supportato da un equipaggio delle Volanti in servizio a bordo di moto, ha disarmato in una via di Archi un parente della vittima che aveva in animo di farsi giustizia da sé con un grosso coltello per vendicare il torto subìto dal familiare. Condotto in questura per gli accertamenti di rito, l’uomo è stato denunciato denunciato per porto illegale in luogo pubblico di arma da taglio. Nel corso delle indagini è emerso che l’aggressore aveva sempre avversato il rapporto di relazione che una sua congiunta aveva iniziato da un paio di mesi con uno zio del ferito. Il ferimento del ventenne rappresenta l’epilogo di un crescendo di atti intimidatori e di minacce volte a far cessare la relazione. Il Gip ha imposto a Rodà la misura cautelare della custodia in carcere.
Redazione Calabria 7