di Danilo Colacino – Il consigliere comunale Francesco Gironda è ancora un membro di Officine del Sud, che quindi procederà alla ‘scissione dell’atomo’ nel civico consesso. Perché? Semplice, se consideriamo che il capogruppo Giuseppe Pisano si è già sfilato dal fronte parentiano (salvo dietrofront sempre possibili nel singolare scenario politico attuale nella città di Catanzaro) alla lista resta insomma un unico rappresentante nell’aula consiliare al di là dell’assessore Domenico Cavallaro in Giunta.
Gironda, infatti, ha tenuto a precisare a noi di calabria7.it – anche per via telefonica – che alla convention di Officine di ieri era assente per inderogabili motivi di lavoro mentre riguardo alla nota stampa congiunta con Pisano diramata nei giorni scorsi, molto polemica nei confronti dei vertici del Movimento, ha parlato di “forzatura” non certo addebitabile a lui in quel momento fuori sede per importanti esigenze familiari. Tutto chiarito, dunque. Gironda da una parte e Pisano dall’altra. Attenzione, però, alla luce delle dimensioni reali dell’aula di Palazzo di Vetro, in cui si svolge da circa 18 mesi l’assise cittadina a causa della prolungata indisponibilità della naturale sede municipale, meglio che lo staff del sindaco Sergio Abramo si attrezzi e provveda alla sistemazione di un separé fra i due. In caso contrario qualche imbarazzo durante il voto e gli interventi di Gironda e Pisano potrebbe manifestarsi. Fin qui il faceto. Ma la verità politica della faccenda è seria. E molto anche.
Gironda, infatti, ha tenuto a precisare a noi di calabria7.it – anche per via telefonica – che alla convention di Officine di ieri era assente per inderogabili motivi di lavoro mentre riguardo alla nota stampa congiunta con Pisano diramata nei giorni scorsi, molto polemica nei confronti dei vertici del Movimento, ha parlato di “forzatura” non certo addebitabile a lui in quel momento fuori sede per importanti esigenze familiari. Tutto chiarito, dunque. Gironda da una parte e Pisano dall’altra. Attenzione, però, alla luce delle dimensioni reali dell’aula di Palazzo di Vetro, in cui si svolge da circa 18 mesi l’assise cittadina a causa della prolungata indisponibilità della naturale sede municipale, meglio che lo staff del sindaco Sergio Abramo si attrezzi e provveda alla sistemazione di un separé fra i due. In caso contrario qualche imbarazzo durante il voto e gli interventi di Gironda e Pisano potrebbe manifestarsi. Fin qui il faceto. Ma la verità politica della faccenda è seria. E molto anche.
Il succo è che ormai siamo al confronto aspro di due maggioranze, ‘l’un contro l’altra armata’. Fazioni che, in vista di una possibile conta interna nell’ormai ex coalizione di centrodestra pro Abramo, si confronteranno fino all’ultimo voto assembleare. Una contesa che. è evidente, si annuncia al calor bianco.
Di seguito la precisazione del consigliere comunale parentiano Francesco Gironda
L’articolo pubblicato dalla Vostra testata, in cui si fa riferimento alla mia persona, propone una ricostruzione che è del tutto frutto del pensiero personale del giornalista, senza essere avvalorata dai fatti.
Sento il bisogno di specificare che la mia assenza al convegno organizzato da Officine del Sud nella giornata di ieri a Catanzaro è stata dettata esclusivamente da impedimento di natura lavorativa. Nella fascia oraria in cui si è svolto il dibattito, non mi è stato possibile allontanarmi dalla mia sede lavorativa, essendo disposto il rientro pomeridiano e la necessità della presenza personale.
Voglio ribadire che avevo comunque partecipato, nelle scorse settimane, alle precedenti convention a cui Officine del Sud ha aderito in tutto il territorio regionale. Ad ogni modo, il mio rapporto di fiducia con il leader Claudio Parente non è assolutamente in discussione, tanto è vero che ieri al convegno erano presenti i miei più stretti familiari a rappresentarmi, dimostrazione della massima condivisione personale rispetto agli impegni del movimento.
Nessuna presa di distanza o collisione, dunque, continuo a far parte del gruppo consiliare Officine del Sud, in seno al Comune, e se mai dovessero subentrare ulteriori decisioni, sarò il primo a renderle pubbliche.