Una protesta contro il governo e per raccontare le difficoltà dei genitori delle coppie ‘arcobaleno’ “che rischiano di perdere i loro figli”. Arcigay e Agedo hanno dato vita oggi ad una manifestazione nella centralissima piazza Italia “per difendere il diritto di essere famiglie con l’amarezza di trovarsi ancora una volta a combattere per far valere i diritti, dopo le spalle voltate da parte del governo”. La protesta, soprattutto, ha preso di mira il blocco delle trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita con due mamme e “per una legge che riconosca fin dalla nascita i diritti delle bambine e dei bambini nati nelle coppie omogenitoriali”. Michela Calabrò, presidente dell’Arcigay di Reggio Calabria, intervenendo, ha detto che la “scelta di scendere in piazza, insieme a tante altre piazze che si sono susseguite in queste settimane, vuole contestare la scelta del governo di inviare ai prefetti l’indicazione del divieto di registrare gli atti di nascita delle coppie omogenitoriali, assolutamente discriminatorio soprattutto per i loro figli, e ci uniamo a quanto è stato stabilito, proprio nella giornata di ieri, dal Parlamento europeo”.
Mirella Giuffrè, presidente dell’Agedo di Reggio Calabria, ha ricordato che “come associazione dei genitori e delle famiglie dei ragazzi omosessuali, siamo sempre scesi in piazza per rivendicare i diritti dei nostri figli e in questo caso dei nostri nipoti. In questo momento c’è questo accanimento contro le famiglie arcobaleno e quindi abbiamo necessità di essere alleati di questi ragazzi e di queste ragazze che hanno fatto famiglia. Ci sono centinaia di bambini nati in Italia e quindi questa crociata che è stata fatta contro le famiglie arcobaleno a nostro avviso – ha concluso – è un diversivo per parlare alla pancia della gente e confondere le acque».
Mirella Giuffrè, presidente dell’Agedo di Reggio Calabria, ha ricordato che “come associazione dei genitori e delle famiglie dei ragazzi omosessuali, siamo sempre scesi in piazza per rivendicare i diritti dei nostri figli e in questo caso dei nostri nipoti. In questo momento c’è questo accanimento contro le famiglie arcobaleno e quindi abbiamo necessità di essere alleati di questi ragazzi e di queste ragazze che hanno fatto famiglia. Ci sono centinaia di bambini nati in Italia e quindi questa crociata che è stata fatta contro le famiglie arcobaleno a nostro avviso – ha concluso – è un diversivo per parlare alla pancia della gente e confondere le acque».