di Sergio Pelaia – Le parole che Roberto Occhiuto ha rivolto al consiglio regionale nella seduta di fine novembre non erano evidentemente casuali: andando esplicitamente anche “al di fuori del bon ton istituzionale”, il presidente della Regione ha detto ai componenti dell’Astronave di Palazzo Campanella di avere “bisogno che il Consiglio regionale abbia i tempi che sta imprimendo il Governo regionale, cioè che sia capace di decidere sì rispettando tutte le prerogative, ma evitando riti che, a volte, diventano un ostacolo per la celerità delle decisioni”.
L’accelerazione sul Bilancio
L’accelerazione sul Bilancio
La rappresentazione plastica delle velocità diverse a cui viaggiano Giunta e Consiglio la si sta in effetti già vedendo nel frangente attuale. In queste ore alla Cittadella l’esecutivo approva la manovra finanziaria mentre il 10 dicembre ci sarà la parifica della Corte dei Conti. Se si vuole evitare l’esercizio provvisorio le tappe, hanno ammesso sia Occhiuto che la vicepresidente Giusy Princi in consiglio regionale, sono “forzate”: per il rendiconto 2020 e poi per il bilancio di previsione bisognerà arrivare all’approvazione in consiglio regionale entro la fine dell’anno.
Lo stallo sulle Commissioni
La prossima seduta dell’Assemblea è stata convocata per martedì 14 dicembre e all’ordine del giorno, oltre al programma di governo del presidente della Giunta rimasto in sospeso dalla precedente riunione, c’è anche il Documento di economia e finanza della Regione (Defr) 2022-2024 e altri provvedimenti in materia di bilancio. Ma per affrontare tutti i passaggi che porteranno all’approvazione in Aula della manovra finanziaria c’è bisogno dei passaggi in Commissione. “Presto procederemo all’elezione degli Uffici di Presidenza delle Commissioni permanenti e speciali”, ha garantito il presidente del Consiglio Filippo Mancuso, intanto però le caselle relative ai vertici degli organismi consiliari sono ancora vuote in attesa che la maggioranza trovi l’accordo tra le sue varie anime
Le poltrone da occupare
Al di là dei rapporti di forza interni, che vedrebbero sempre prevalere Forza Italia (l’ipotesi è di 3 Presidenze) e, un gradino sotto, FdI e Lega (2 a testa), è chiaro che nelle indicazioni per le Commissioni avranno spazio i candidati più votati che non si sono visti riconoscere ruoli nella partita per l’Ufficio di presidenza e per i capigruppo. Ci sono a disposizione 7 caselle, mentre un’altra (la Vigilanza) dovrebbe essere appannaggio della minoranza ed è ipotecata dal M5S Francesco Afflitto a dispetto delle rivendicazioni dell’area de Magistris. Ma mentre si consumano le liturgie per spartirsi tutte le poltrone la Giunta corre, segnando ancora una volta un distacco tra le due istituzioni della Regione che, per ora, tutti dimostrano di voler superare solo a parole.