E il motivo è presto detto: gli appetiti dei vari partiti – e loro rappresentanti – sono tanti, tantissimi anzi, e stavolta il Manuale Cencelli di democristiana memoria dovrà essere applicato alla perfezione.

Tanto è vero che se Roma – dove tutto si sta decidendo, attesa la delicatezza della situazione – darà il fatidico ok, il primo provvedimento sarà l’allargamento della Giunta dalle sette unità oliveriane alle ben dieci santelliane.

Il 30%, quindi, di cariche in più, per così dire. Ecco allora che – accanto a Logistica, Infrastrutture, Urbanistica, Ambiente, Istruzione, Bilancio e Lavoro – potrebbero ad esempio tornare a disposizione (non più avocati dal governatore, dunque) Agricoltura e Turismo.

Assessorati come ovvio chiave, in Calabria e non solo nel contesto meridionale soprattutto, per cui la scelta dell’ormai ex presidente Democrat è stata parecchio discussa (eufemismo!).

Senza contare il possibile ‘spacchettamento’ (ovvero la divisione di qualcuno di quelli elencati). Grande poi l’attenzione come noto rivolta alle poltrone di vicegovernatore (in particolare con una Santelli non nella forma migliore per via dei suoi problemi di salute, che gli auguriamo di risolvere) e presidente dell’assemblea di Palazzo Campanella secondo gli accordi pre-elettorali e ancor di più, in base all’esito del voto, appannaggio di Lega e Fratelli d’Italia.