Da Catanzaro parte l’azione di contrasto di Italia Viva al virus della giustizia inefficiente. “Adottare ogni iniziativa, con assoluta urgenza, al fine di sanare la grave situazione in cui versano gli uffici giudiziari italiani a causa delle croniche scoperture di organico. Questo il monito chiaro dell’interrogazione parlamentare del Senatore Ernesto Magorno che, su invito della coordinatrice di Italia Viva della città di Catanzaro, l’avvocato Daniela Rotella, ed in sintonia con le raccomandazioni Ue sul miglioramento dell’efficienza del sistema giudiziario, ha rilevato la necessità di debellare il virus della giustizia inefficiente, da tempo diffuso nel Nord e nel Sud Italia”. Lo dichiara in una nota la stessa coordinatrice di IV.
Incontro decisivo
Incontro decisivo
“Determinante – si legge – è stato l’incontro tra le esigenze il Comitato di cittadini interessati e la coordinatrice di Italia Viva di Catanzaro. Già a dicembre 2020, infatti, era stato indetto dal Ministero della Giustizia, un concorso nazionale, su base distrettuale per 2.700 cancellieri esperti. Dopo la pubblicazione degli esiti, visto il numero inferiore dei vincitori rispetto ai posti vacanti, gli idonei, per evitare lo scadere delle graduatorie si erano uniti in un Comitato, al fine di ottenere lo scorrimento delle stesse. Un’ulteriore prova dell’attenzione di Italia Viva ai problemi che riguardano il territorio calabrese. A Catanzaro, infatti, il presidente del Tribunale, nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, ha definito la situazione veramente allarmante.”
“Disagi nell’attività giudiziaria”
“L’ufficio difatti – si legge ancora -, può contare su un organico di 52 unità e vede vacanti 11 posti. Ad oggi, sebbene vi siano gravissime carenze e sebbene si sia appreso che il numero dei vuoti in organico è rilevante, il Ministero ha proceduto solo allo scorrimento delle graduatorie distrettuali per la copertura delle rinunce dei vincitori (a Catanzaro, ad esempio, due rinunce e conseguenti due subentri) e successivamente ha indetto l’interpello per la mobilità interna (posti già accantonati oltre a quelli messi a concorso)”.
“Tuttavia – conclude Rotella -, i posti accantonati (in totale 398) non verranno totalmente coperti in quanto le domande per la mobilità sono state inferiori a quelle previste. In particolare, per la Corte di appello di Catanzaro, gli idonei in graduatoria sono a tutt’oggi 96, e le scoperture in organico sono rilevanti e creano disagi in tutti gli uffici giudiziari ripercuotendosi sull’attività giudiziaria”.