Lascia il carcere dove era detenuto dal marzo 2021 e passa ai domiciliari Mario Vincenzo Antonio Riefolo, l’ex testimone di giustizia arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria meglio nota con il nome in codice di “Chirone”. Il Tribunale di Palmi ha infatti accolto l’istanza avanzata dagli avvocati Guido Contestabile, Francesco Giovinazzo e Alessandro Riefolo disponendo la misura più gradata dei domiciliari stante l’incompatibilità con il carcere per motivi di salute. Riefolo è stato testimone di giustizia nel procedimento Tirreno contro la cosca Piromalli-Molè.
Operazione “Chirone”
Operazione “Chirone”
L’indagine “Chirone” ha disvelato gli interessi dei “Piromalli” nell’Asp di Reggio Calabria. Secondo l’accusa attraverso l’azienda “Mct” (ritenuta riconducibile al sodalizio) e alla “Lewis Medica” (che avrebbe invece fatto da “schermo”, essendo aggiudicatrice di appalti di fornitura), sarebbero riusciti ad ottenere gli ordinativi per la fornitura dei materiali medicali presso i presidi dell’azienda sanitaria, in particolare presso gli ospedali di Gioia Tauro, Polistena, Locri e presso l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria. I proventi delle forniture sarebbero stati poi ripartiti tra la “Mct” di Gioia Tauro e la Lewis Medica di Lamezia Terme nella misura del 50%, secondo gli inquirenti, per “eludere le disposizioni in materia di prevenzione patrimoniali”, ragione per la quale sono state oggi oggetto di sequestro preventivo.