Gli studenti dell’Università di Catanzaro presentano i Project Work al Centro calabrese di solidarietà

Si è trattato di un momento di didattica interattiva e di orientamento in itinere previsto nell’ambito dell’accordo tra Confindustria Catanzaro e le cattedre di Organizzazione Aziendale di UMG
centro calabrese di solidarietà

Concluso il percorso di analisi e approfondimento dedicato alle attività del Centro Calabrese di Solidarietà degli studenti neo-dottori in Organizzazione e Gestione del Personale del Corso di Laurea Specialistica in Economia Aziendale e Management dell’Università Magna Graecia. Si è trattato di un momento di didattica interattiva e di orientamento in itinere previsto e programmato nell’ambito dell’accordo tra Confindustria Catanzaro e le cattedre di Organizzazione Aziendale di UMG, per facilitare e supportare il percorso di crescita degli studenti nelle relazioni con il sistema delle imprese e del mercato del lavoro.

Raccolta e analisi delle informazioni

Raccolta e analisi delle informazioni

Attraverso la raccolta ed analisi di informazioni ottenute con interviste, utilizzando il web, attività di benchmark con i profili social di enti operanti nel terzo settore, dopo un mese e mezzo di lavoro puntuale e minuzioso, strappato alla preparazione degli esami ed alle altre attività didattiche, gli studenti e le studentesse del Corso di Laurea Specialistica in Economia Aziendale e Management dell’Università “Magna Graecia” sono tornati negli uffici amministrativi del Centro Calabrese di Solidarietà, in via Lucrezia della Valle, per illustrare l’esito delle attività di studio e ricerca che hanno avuto ad oggetto l’Ente no profit che dal 1986 opera nel campo dell’emarginazione giovanile, del recupero delle dipendenza patologiche e della protezione delle donne.

I lavoro degli studenti

Accompagnati dal professor Rocco Reina, docente di Organizzazione aziendale e dai giovani colleghi Anna Maria Melina e Walter Vesperi di UMG, gli studenti e le studentesse – che hanno lavorato divisi in tre gruppi – hanno illustrato l’esito degli studi, offrendo importanti ed interessanti riflessioni su punti di forza, opportunità ma anche criticità dell’operatività dell’Ente, alla presenza della presidente del Centro Calabrese di solidarietà, Isolina Mantelli, e di alcuni componenti del Comitato direttivo, oltre che del direttore amministrativo Vittoria Scarpino e di Assunta Cardamone che si occupa della Casa Rifugio ‘Mondo Rosa’ oltre che della responsabile del Centro studi, Katia Vitale. Presente anche Pierluigi Monteverdi che si occupa di Tutoraggio e Consulenza economica per i giocatori d’azzardo.

Ricordiamo come il progetto svolto dagli studenti dell’Umg, rientra nell’ambito della 14esima edizione dei ‘Percorsi di Management’, realizzato in collaborazione tra l’Associazione degli Industriali della provincia di Catanzaro e l’Università Magna Graecia, coordinato dal professor Rocco Reina, ordinario di Organizzazione aziendale, nell’ambito delle attività didattiche della Cattedra di Comportamento Organizzativo e Gestione del Personale del Corso di Laurea Specialistica in Economia Aziendale e Management.

L’obiettivo della comakership tra UMG e Confindustria Catanzaro – con l’input del presidente Aldo Ferrara e del direttore generale Dario Lamanna – è quello di avvicinare il mondo delle conoscenze e delle competenze sviluppate all’interno dei percorsi formativi universitari in campo economico-aziendale con quello esperienziale delle imprese del territorio.

La particolarità dell’edizione di quest’anno è stata proprio quella di aver scelto il Centro Calabrese di solidarietà – con il placet di Confindustria – quale oggetto dell’analisi selettiva sollecitata dal percorso progettuale di una ‘azienda-non azienda’, nel senso classico di organismo composto di persone e beni, diretto al raggiungimento di un fine economico.

Dalla formazione d’aula alla vita reale

“Questo progetto ha permesso agli studenti di passare dalla formazione d’aula alla vita reale: hanno potuto mettersi in gioco, si sono potuti confrontare con realtà concrete, come quella del Centro Calabrese di Solidarietà e, quindi, sono riusciti a focalizzare gli sforzi cognitivi del Corso in aula. È questo un dato imprescindibile per ogni Università, per ogni Ente che faccia della formazione e dell’apprendimento dei giovani la propria missione”, ha affermato il professore Reina.

Un risultato formativo importante

Importante, quindi, la collaborazione del Centro Calabrese di solidarietà che – come sottolinea ancora il professore Reina – “non si è voluto nascondere, ha voluto essere se stesso, permettendo che l’analisi degli studenti fosse libera, indipendente, come è giusto che sia e capace di dare un supporto e uno spunto di riflessione agli studenti e alle studentesse del corso”. Un risultato formativo importante, quindi, che potrebbe avere anche sbocchi lavorativi nel difficile contesto sociale ed economico locale, il cui esito rappresenta un invito concreto all’Università ed al sistema economico ed imprenditoriale nello sforzo che dovrebbe fare per assicurare ai ragazzi delle opportunità nella terra in cui studiano. “Credo che l’Università dovrebbe ripensare non l’offerta didattica ma la modalità rispetto all’apprendimento e alla formazione dei giovani – ha concluso Reina – e fare più attività di questo tipo potrebbe essere un valore aggiunto per il territorio”.

I suggerimenti offerti dagli studenti

La presidente Mantelli, il direttivo, operatori e responsabili hanno accolto con gratitudine i suggerimenti offerti dagli studenti. “Hanno saputo cogliere lo spirito di servizio con cui lavoriamo sul territorio, tra difficoltà economiche e operative che non ci impediscono di mettere al centro della nostra mission la persona, uomini e donne, giovani e meno giovani che arrivano da noi perché si sono smarriti e hanno bisogno di essere sostenuti, risollevati – ha affermato la presidente Mantelli -. Ogni suggerimento volto a migliorare e finalizzare le nostre attività alla crescita del contesto in cui operiamo è una opportunità in più che offriamo alle persone a cui vogliamo stare vicini. Ringraziamo questi splendidi giovani, ragazze e ragazzi appassionati e volenterosi, oltre che preparati e competenti, che ci fanno ben sperare per il futuro”.

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